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Scritto da Maria Rea
Venerdì 08 Agosto 2014 17:55
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![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_gravidanza_pic.jpg) Si sa che durante la gravidanza o nel successivo periodo dell'allattamento, le medicine raggiungono il bambino, o attraverso la placenta, o attraverso il latte; per cui, sono vietate. Dunque, come comportarsi in caso di febbre o di altri fastidi che si risolverebbero tramite delle pastiglie?
Premettendo che una sola pastiglia, magari presa per sbaglio, senza sapere di essere incinta, o anche un ciclo di antibiotico, rigorosamente prescritto dal medico, non provoca danni, è utile conoscere che cosa si può tranquillamemente ingerire, senza paure e possibili complicazioni.
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Scritto da Maria Rea
Venerdì 08 Agosto 2014 17:25
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![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_depressione.jpg) Secondo uno studio recente, gli antidepressivi assunti in gravidanza non aumenterebbero il rischio di malformazioni al nascituro. Questa perlomeno è la conclusione a cui sono giunti dei ricercatori statunitensi del Brigham and Women’s Hospital di Boston, e pubblicata sul New England Journal of Medicine.
Gli autori della ricerca hanno esaminato i dati di quasi un milione di mamme, tutte iscritte all’assicurazione pubblica Medicaid. In particolare, hanno considerato i dati relativi all’utilizzo di farmaci antidepressivi durante la gravidanza e alla salute dei figli. Lo scopo era capire se fra le due variabili ci fosse una qualche associazione.
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Bambini -
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Scritto da Maria Rea
Mercoledì 06 Agosto 2014 12:15
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Perdita del contatto con la realtà, costruzione di una vita interiore propria, mancato sviluppo di relazioni sociali e affettive, difficoltà nell'uso del linguaggio, apatia, ripetitività nei giochi e rigidità nei movimenti; in una sola parola: autismo.
Secondo un recente studio, l’esposizione prenatale ai pesticidi influisce sulle possibilità di sviluppo di questa sindrome. La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori statunitensi della University of California di Davis e pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives. L’obiettivo era chiarire se fra malattia e queste sostanze chimiche ci fosse una qualche correlazione.
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Gravidanza -
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Scritto da Maria Rea
Lunedì 04 Agosto 2014 10:30
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![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_gravidanza_pic.jpg) La toxoplasmosi è una malattia infettiva causata da un parassita e la maggior parte della popolazione adulta, in tutto il mondo, l'ha già contratta: l'infezione di norma guarisce senza alcun bisogno di farmaci e non causa sintomi più gravi di una fabbricola, ghiandole ingrossate, stanchezza generalizzata.
Nonostante si tratti di malattia innocua, la toxoplasmosi può diventare pericolosa se contratta in gravidanza. Essa si trasmette tramite la placenta, che provoca un’infezione nell’embrione: le conseguenze sono più gravi se l'infezione è precoce, ossia contratta nel primo trimestre della gravidanza, mentre nel secondo e nel terzo trimestre le probabilità di una toxoplasmosi in forma lieve o asintomatica salgono. I maggiori rischi che possono essere causati da questa malattia sono di aborto o parto prematuro con nascita di feto morto, oppure nascita di bambini con lesioni agli occhi, al sistema nervoso o agli organi interni (fegato, milza, polmoni).
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Gravidanza -
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Scritto da Maria Rea
Venerdì 01 Agosto 2014 11:37
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![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_dieta_bilancia.jpg) Scegliere cibi sani e variarli è senza dubbio la strada per evitare un aumento eccessivo di peso o problemi al bambino che sta per nascere. Sono però necessari alcuni accorgimenti che equivalgono a piccole rinunce temporanee e maggiore attenzione nel lavaggio di alimenti come frutta e verdura.
Innanzitutto il consumo di alcolici è assolutamente vietato. L’ alcol assunto in gravidanza attraversa la placenta e raggiunge il bambino che però non è ancora in grado i metabolizzare questa sostanza: le conseguenza sono danni, specie neurologici. Visto che a oggi non è stata individuata in maniera univoca una soglia di sicurezza sotto la quale gli effetti dell’alcol sono trascurabili per il bambino, l’indicazione è quella di una rinuncia totale a vino e cocktail.
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