Arriva una nuova Campagna choc contro l'alcol in gravidanza che si chiama "Too young to drink”, troppo giovane per bere, essa contiene l'immagine forte di un bebè che deve ancora nascere, ma, invece, di crescere nella pancia della mamma è rinchiuso e immerso in una bottiglia di alcol.

Le bottiglie in cui è racchiuso il feto sono di whiskey, gin, birra, vino, rum e brandy: queste bevande alcoliche servono a rappresentare simbolicamente un Paese o una particolare area del mondo.  Sono stati inoltre girati spot video e cortometraggi in cui i genitori di bimbi affetti da tali disturbi parlano di quali siano i rischi.

Come dimostra uno studio americano effettuato dalla Oregon State University e dalla University of British Columbia, le madri che vivono a stretto contatto con la natura, in quartieri più “verdi”, hanno più possibilità di dare alla luce bambini con un peso superiore e meno probabilità di vivere un parto prematuro rispetto alle mamme dei quartieri più “cementificati”.

Gli studiosi hanno analizzato un campione di oltre 64.000 nascite. Nei quartieri più verdi sono stati registrati dei dati interessanti: -13% di parti prematuri e -20% di gravidanze oltre-termine. Di sicuro si tratta di risultati importanti per i ricercatori delle due università che hanno inoltre rilevato un peso in media di 45 grammi superiore nei bambini delle aree meno urbanizzate.

Non è detto che il riposo a letto durante la gravidanza fa bene: anzi, sembra possano esserci addirittura effetti negativi per il bambino, la mamma e l'intera famiglia. E' quanto emerge dalle nuove linee guida elaborate dalla Società americana di medicina materno-fetale. 

Dunque, va smentita l'idea che questa pratica  migliori l'esito della maternità in presenza di rischi e aiuti a portarla a termine senza problematiche. Stando a letto potrebbero infatti aumentare i problemi di coagulazione del sangue con possibili conseguenze come le trombosi o gli emboli, il rischio di diabete e depressione e vi sono maggiori possibilità che il bimbo nasca con un peso inferiore alle attese.

Durante la gravidanza anche la musica fa la sua parte. Essa infatti influenza la pressione del sangue. A sostenere che l'effetto delle note sull'organismo durante la gestazione è maggiore sono i ricercatori del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences (Lipsia, Germania), che in una serie di esperimenti che hanno coinvolto donne incinte hanno raccolto una serie di indizi a sostegno dell'ipotesi che le melodie possano avere un effetto sul bambino anche prima della sua nascita.

In effetti è già noto che alla ventottesima settimana di gestazione la frequenza cardiaca del piccolo cambia nel momento in cui la mamma ascolta una musica già conosciuta, ma non solo. A partire dalla trentacinquesima settimana l'ascolto di melodie sembra addirittura influenzare i movimenti del bambino. Questi nuovi esperimenti si sono invece concentrati sui cambiamenti che la musica può indurre nella futura mamma.