Per andare incontro a mamma e papà è nato Mamamò, il primo portale italiano dedicato alle app e alla tecnologia rivolta ai bambini, che intende essere una guida per genitori nella giungla delle app per smartphone e tablet, con segnalazioni e recensioni di applicazioni che hanno una buona qualità tecnica di realizzazione, oltre che contenuti educativi o di intrattenimento intelligenti e non dannosi per lo sviluppo del bambino.

 Un portale rivolto alle mamme e ai papà, che faccia da “radar” nel mondo della tecnologia rivolta alle famiglie, con approfondimenti dedicati ai tablet per bambini, ai servizi digitali dei parchi naturali, alle applicazioni ispirate al metodo Montessori, ai software per i disturbi specifici dell’apprendimento... 500mila app sull’App Store di Apple, 400mila su Google Play.

Il junk food: merendine preconfezionate, pasti pronti, hamburger, patatine fritte,  possono risultare più invitanti esteticamente e più saporiti di una mela o di un insalata, soprattutto per il palato dei più piccoli. Uno studio condotto dalla Goldsmiths della University of London ha evidenziato come il junk food, ovvero quello che viene comunemente chiamato cibo spazatura, possa avere un effetto negativo sul quoziente intellettivo dei più piccoli che resterebbe più basso.

La nutrizione infantile ha effetti di lunga durata sul quoziente intellettivo, e lo studio in questione ha esaminato se il tipo di pasto principale che i bambini mangiavano ogni giorno potesse avere un impatto sulla loro abilità e crescita cognitiva.

Depressione: una malattia oscura che fa paura, che toglie ogni voglia di vivere, che svuota la persona di ogni carica vitale. La depressione è un male tremendo e purtroppo molto diffuso, a quanto pare in continuo aumento. Sono oltre 500 mila le persone affette da depressione in Lombardia, un fenomeno in espansione rispetto al 2004-2005, quando erano 400 mila, 200mila di queste nella sola Milano.

Lo ha detto Claudio Mencacci, presidente del Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria (Sip) in corso a Milano. La fascia di età colpita è sopratutto quella degli ultrasessantenni, ma sono in costante aumento gli ammalati molto più giovani, in età comprese tra i 30 i 45 anni. Molti però sfuggono alle cure, non ammettendo il proprio stato di sofferenza neanche con il medico curante, scivolando sempre più in solitudine nell'abbandono completo.

Avere accesso gratuito alla contraccezione, senza dover scegliere in base anche alle proprie disponibilità finanziare, porterebbe ad una diminuzione delle interruzioni di gravidanza. La notizia arriva dagli Stati Uniti dove i ricercatori dell’università di St. Louis, appoggiando quindi il percorso intrapreso dall’amministrazione Obama, relativo all’offerta da parte dei datori di lavoro, dal primo gennaio prossimo, della copertura sanitaria della contraccezione alle lavoratrici.

Secondo recenti rilevazioni, negli Usa le gravidanze indesiderate rappresentano il 50% del totale, e la donna sceglie l’aborto nel 43% dei casi. Lo studio ha sottolineato che la percentuale degli aborti si riduce notevolmente con la contraccezione gratuita, accompagnata da una conseguente campagna di informazione sul territorio sull'importanza della pianificazione delle nascite. E questo sopratutto nelle giovani donne.

L'allattamento è una risposta dell'organismo del bimbo all'apprendimento della combinazione di odori che appartengono alla mamma; quindi l'impulso a succhiare nasce solo dal fatto che i bambini riconoscono l'odore della mamma.

Il bambino, appena nasce, viene esposto al liquido amniotico della mamma e reagisce a questo odore iniziando a nutrirsi. La notizia emerge da una ricerca promossa dal Wellcome Trust Sanger Institute coordinata da Darren Logan e descritta su Current Biology.

Il 7 ottobre si celebra in oltre 100 piazze italiane la giornata nazionale dedicata alla Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, promossa da Aisla Onlus in ricordo del primo sit-in dei malati a Roma nel 2006 in cui vennero avanzate al ministero della Salute precise richieste per la difesa della cura e dell`assistenza ai malati di Sla.

Con l'iniziativa "Quello buono" nelle piazze italiane si raccolgono fondi, e con una offerta minima di 10 euro si può portare a casa un'ottima bottiglia di vino Barbera d`Asti Docg, creata per l’occasione in edizione limitata, e contribuire a finanziare le attività della Aisla Onlus, che si occupa dei malati, delle loro esigenze e del sostegno alle famiglie. Ogni anno, tra la metà di settembre e la prima settimana di ottobre, è la quinta giornata nazionale, AISLA Onlus promuove iniziative in tutta Italia per rinnovare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Il problema della disfunzione erettile non riguarda come erroneamente si può pensare, solo gli uomini di una certa età, ma colpisce in modo crescente anche i giovani: un giovane su 20, fra i 18 e i 30 anni ne soffre, ma pochi sono quelli che si rivolgono agli specialisti.

Il dato emerge da una ricerca internazionale presentata al 28/mo Congresso nazionale della Società Italiana di Andrologia, in corso fino al 6 ottobre a Torino. E solo un terzo di chi si rivolge allo specialista esegue effettivamente la terapia prescritta. La riluttanza è tale che solo nel 32% dei casi chi soffre di disfunzione erettile utilizza farmaci specifici, anche se gli sono stati prescritti dal medico.

Il limone, già conosciuto per le sue innumerevoli proprietà curative, antibiotiche e disinfettanti per citarne alcune, tanto da renderlo un immancabile ingrediente tra i "rimedi della nonna" per i piccoli malanni, sembra essere in realtà capace di fare molto di più: sarebbe infatti un vero toccasana per chi soffre di calcoli renali e dolorose coliche conseguenti.

Un mezzo bicchiere di succo di limone può sostituire un vero medicinale, senza tra l'altro le controindicazioni legate all'effetiva ingestione di un medicinale, con degli effetti che i ricercatori non hanno avuto problemi a definire "miracolosi". Uno studio clinico dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo infatti riporta: ''Si avvia a certificare che le coliche si possono prevenire bevendo mezzo bicchiere di succo di limone al giorno. Meglio dei farmaci perche' non ha controindicazioni''.

Arriva dalla Nuova Zelanda la notizia della mucca, Daisy, geneticamente modificata per farle produrre latte privo di proteine che provocano allergie nei bambini; questo il prodotto di una ricerca dell'Università di Auckland (Nuova Zelanda), diretta dal dottor Anower Jabed e pubblicata su "Pnas".

Gli scienziati hanno condotto uno studio a due fasi, prima su topi poi su bovini. Nella prima fase, hanno lavorato con topi OGM creati per imitare la ghiandola mammaria di una pecora: in questo casi si è visto che il latte dei roditori femmina aveva il 96% di proteina beta-lattoglobulina (Blg), causa di reazioni allergiche.