Benessere -
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Scritto da Mary
Mercoledì 19 Marzo 2014 10:16
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L’arrivo di un neonato in casa provoca un subbuglio generale di cui risente, soprattutto nei primi mesi di vita, anche la vita sessuale dei genitori. La responsabilità non sarebbe solo degli ormoni femminili scombussolati da gravidanza e parto; infatti secondo un gruppo di ricercatori della University of Michigan di Ann Arbor (Usa) guidati da Sari van Anders, il calo del desiderio in corrispondenza dell’arrivo del bebè non è solo una questione da neomamme. Anche i neopapà lo sperimentano e, nel loro caso, gli ormoni non c’entrano.
La ricerca sulla sessualità post-partum, spiegano i ricercatori, si è sempre concentrata sulla biologia riproduttiva femminile, andando a scandagliare quei cambiamenti che accompagnano la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno e che possono influenzare il desiderio sessuale. Pochi studi hanno, invece, esaminato la sessualità nei partner delle donne appena diventate mamme.
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Bambini -
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Scritto da Letizia Perugia
Martedì 18 Marzo 2014 11:53
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L'abitudine di tenere i bimbi troppo nel passeggino o nei seggiolini dell'auto potrebbe limitarli dal punto di vista dello sviluppo fisico e del linguaggio: spesso i bambini hanno il passeggino rivolto verso avanti, con mamma o papà alle loro spalle, e questo potrebbe non favorire le interazioni, provocando difficoltà nel linguaggio.
A questo si aggiungono le limitazioni di tipo fisico che sono provocate dall'impossibilità di muoversi ed esplorare liberamente il mondo, l'allarme è stato lanciato dalla neuropsicologa inglese Sally Goddard Blythe, direttrice dell'Istituto di Neuropsicologia fisiologica di Chester.
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Bambini -
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Scritto da Tatta Bis
Martedì 18 Marzo 2014 11:01
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I dati statistici evidenziano che troppi bambini rimangono feriti in incidenti stradali (6000 nel 2012 secondo l’ISTAT) e alcuni di loro perdono la vita, in una fascia d'età tra 0 e 9 anni, molti di questi decessi o danni gravi avvengono perché non sono state prese le adeguate misure di sicurezza per far viaggiare i piccoli in auto.
Il Presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Urgenza Pediatrica (SIMEUP), Antonio Urbino, spiega che gli incidenti stradali sono tra le cause più frequenti di mortalità e disabilità in età pediatrica.
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Donna -
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Scritto da Mary
Lunedì 17 Marzo 2014 20:00
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Una possibile cura del più devastante disturbo dell'alimentazione, l'anoressia, potrebbe essere l'ossitocina, o più comunemente conosciuto come ormone dell'amore. L'anoressia è infatti una malattia che altera la percezione dell'immagine corporea, con un'estrema paura di diventare obesi. E' quindi un disturbo del comportamento alimentare che si manifesta con il rifiuto del cibo, e colpisce prevalentemente adolescenti e giovani donne. Questa soluzione potrebbe offrire una speranza di guarigione agli oltre due milioni di persone che soffrono di questi disturbi solo in Italia. Sono i ricercatori dell’Università di Seoul che sembrano aver riposto le loro speranze nel cosiddetto ormone dell’amore. L’ossitocina è così chiamata perché generalmente viene rilasciata durante il sesso, ma viene prodotta anche durante il parto e l’allattamento al seno.
Secondo la ricerca, questo ormone avrebbe la precisa funzione di alterare la tendenza all’anoressia perché dà preferenza di scelta ai cibi ipercalorici e alle forme del corpo più tonde. Come sono giunti a queste conclusioni gli studiosi? Mostrando a un gruppo di ragazze anoressiche immagini di cibo e grasso corporeo inizialmente avversate con disprezzo, dopo essere state sottoposte all’inalazione di uno spray di ossitocina, le giovani mostravano minor disgusto. Anche un precedente studio, riportato sulla rivista Public Library of Science ONE (PLoS ONE), aveva messo in luce un cambio di espressioni facciali in soggetti a cui era stato somministrato lo stesso farmaco, mostrando maggior propensione verso emozioni positive.
Una speranza quindi per ridurre il numero elevatissimo di donne affette da questa vera e propria malattia. Solo in Italia, oltre due milioni di ragazze soffrono di un disturbo alimentare grave. La maggior parte, circa 1,45 milioni, secondo gli allarmanti dati emersi dalla prima edizione della Campagna Contro l’Anoressia, soffre di bulimia; mentre una percentuale più ridotta, ma comunque numerosa, soffre di anoressia (750mila donne italiane). Youl-Ri Kim, professore alla Inje University di Seoul, spiega infatti: "La nostra ricerca dimostra che l’ossitocina riduce le tendenze inconsce dei pazienti nel concentrarsi sul cibo, la forma del corpo e le emozioni negative". Di conseguenza, il risultato "suggerisce l’avvento di una nuova opzione di trattamento innovativo per i pazienti con anoressia". Lo studio, pubblicato su Psychoneurondocrinology, sembra possa essere un aiuto per milioni di persone affette da gravi disturbi alimentari rischiosi per la salute e dunque per la vita. Un approccio completamente nuovo e innovativo.
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Gravidanza -
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Scritto da Maria Rea
Lunedì 17 Marzo 2014 20:00
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L’ amniocentesi potrà essere sostituita da una goccia di sangue. Stop per qualsiasi esame invasivo che potrebbe causare danni al bambino. Basterà dunque soltanto una goccia di sangue per sapere se il nascituro avrà anomalie genetiche, come la trisonomia21 o altre malformazioni al cuore.
La goccia di sangue rivelerebbe le condizioni del nascituro con l’esame delle rare cellule fetali circolanti. Sembrerebbe una vera e propria rivoluzione per le prossime mamme. A scatenarla è una macchina dal marchio made in Italy: la Silicon BioSystems. Ad avere l’intuizione per condurre la ricerca è stato un giovane bioingegnere pugliese, Gianni Medoro, affiancatosi poi al collega Niccolò Manaresi.
Tra due anni l'analisi potrebbe essere di routine. Fino ad allora le trenta macchine sparse per il mondo, di cui otto in Italia, continueranno a lavorare per la ricerca. L'obiettivo amniocentesi è alla base dell’intesa che verrà siglata nei prossimi giorni a Singapore tra l'azienda di Firenze e Sign (Singapore Immunology Network) centro di immunologia a Biopolis.
Ad annunciarlo è un'immunologa italiana, Paola Castagnoli, che sette anni fa ha lasciato l'università Bicocca di Milano per creare a Biopolis un laboratorio nuovo di zecca e tirare su giovani ricercatori da tutto il mondo: 250 giovani scienziati provenienti da 25 paesi del globo. Nei prossimi due anni si potrebbe aver pronto il biomarcatore capace di trasformare quell'esame prenatale con il sostegno di Silicon Biosystems. Spiega l’immunologa: “Già entro sei mesi speriamo di aver messo in luce il marker che ci serve. Noi siamo ottimisti, gli italiani hanno la creatività nei geni, e in questo campo, come nella Formula Uno, conta arrivare primi”.
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