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I bambini iniziano a sorridere già dal secondo mese |
Bambini - Articoli |
Scritto da Maria Rea Mercoledì 19 Marzo 2014 10:18 |
I neonati sorridono presto, così le smorfie e le facce buffe di mamma e papà vengono premiate prima di quanto possano sperare. In Gran Bretagna, i ricercatori della London Birkbeck University, hanno infatti fissato l'età del primo sorriso del bebè a due mesi di vita. Anche se alcuni genitori dichiarano di aver visto spuntare il sorriso sul volto del proprio pargolo poche settimane dopo la nascita.
A partire dall’età di sei settimane circa, il sorriso del bambino inizia a trasformarsi in un “sorriso sociale”, per cui egli sorride in risposta ad un volto e ad una voce familiari o al contatto fisico con la madre.
Il laboratorio BabyLab dedicato al cervello e allo sviluppo cognitivo, finanziato e guidato da Caspar Addyman, un ex-banchiere ora psicologo, ha condotto un'ampia indagine tra oltre 1.400 coppie di genitori in 25 per stabilire quali fossero i comportamenti dei neonati registrati direttamente dai genitori. Il risultato è univoco: il 90% dei neo genitori afferma che il primo sorriso nasce a due mesi di vita. Dai sondaggi però risulta che i maschietti sorridano di più delle femminucce, secondo la media i maschi sorridono 50 volte al giorno rispetto alle 37 delle coetanee.
Il laboratorio è nato con l'obiettivo di studiare il sorriso come strumento sociale e soprattutto all'interno della famiglia. “I bambini hanno il potere di far fare agli adulti cose apparentemente sciocche che però sono importanti per un armonico clima familiare”, afferma Addyman che sta catalogando i diversi tipi di contatto che generano una reazione di felicità nel bambino. Ad esempio il solletico. Il contatto fisico è durante il bagnetto è una fonte di stimolazione nervosa che in maniera involontaria induce nel bambino la risata. Ma ciò che ha sorpreso Addyman è la testimonianza, condivisa da più genitori, che basti “mimare” il gesto del solletico per avere una risposta.
I sorrisi dei bambini infatti esprimono tenerezza, allegria e serenità. Solitamente sono una grande attrazione per gli adulti in genere e per i genitori in particolare: questo permette loro anche di notare quando essi sono assenti e di porsi degli interrogativi quando un bambino sorride poco e mal volentieri.
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