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Il 40% delle mamme propone cibi solidi ai bambini troppo presto |
Bambini - Svezzamento |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 08 Aprile 2013 09:39 |
L'allarme arriva dalla rivista "Pediatrics": le mamme propongono ai bambini il cibo solido prima dei 4 mesi, spesso quando ancora non sono pronti a digerirlo. Lo afferma uno studio del Center for Diseases Control and Prevention - CDC di Atlanta, centro di riferimento mondiale per gli studi su controllo e prevenzione delle malattie, pubblicato qualche giorno fa dalla rivista Pediatrics.
I ricercatori statunitensi hanno intervistato telefonicamente più di milletrecento mamme e hanno scoperto che il 40% aveva dato a volte cibi solidi ai figli addirittura prima dei quattro mesi, e il 9% appena dopo quattro settimane dalla nascita. Questo anche se tutte le linee guida più moderne affermano che la dieta migliore per i primi sei mesi del neonato sia quella esclusivamente a base di latte materno, e nel caso questo non fosse disponibile, il miglior sostituto è quello artificiale. attorno ai sei mesi, la maggioranza dei bambini mostra interesse per altri alimenti (alimenti solidi) oltre al latte materno. Ammesso che il bambino sia in buona salute, ai genitori si deve consigliare di osservare il comportamento dei figli e di rispondervi in maniera appropriata (cioè di non forzare mai il lattante a mangiare). Pur considerando che vi sono variazioni nei bisogni dei singoli bambini, il latte materno da solo non è sufficiente a soddisfare tutte le esigenze nutrizionali dei bambini dopo i sei mesi. Degli alimenti complementari sono generalmente necessari a partire da quest'età, in aggiunta al latte materno. Gli alimenti complementari possono essere classificati in: alimenti di transizione (passati, in purea, semisolidi), alimenti cioè appartenenti a specifiche categorie ma adattati per andare incontro alle particolari esigenze nutrizionali e fisiologiche del lattante. Alimenti familiari, basati su una dieta familiare varia ed equilibrata, con qualche piccolo adattamento. Gli alimenti di transizione e gli alimenti familiari devono entrambi provenire dalla dieta familiare, se questa è varia ed equilibrata, con un sufficiente contenuto di energia, proteine e micronutrienti, ed è adattata alle competenze che un bambino acquisisce mentre cresce e si sviluppa. Il passaggio dal latte materno agli alimenti di transizione, fino alla completa integrazione nella dieta familiare con la cessazione dell'allattamento al seno, dev'essere graduale. Iniziare troppo presto l'alimentazione complementare non è consigliabile perché il latte materno può essere sostituito da liquidi e alimenti di minore qualità che potrebbero non avere la densità di nutrienti ed energia necessaria alle esigenze del lattante. I lattanti non sono ancora in grado di digerire alcuni alimenti e l'esposizione precoce ad agenti patogeni che possono contaminare gli alimenti e i liquidi complementari aumenta il rischio di diarrea e conseguente denutrizione. L'esposizione precoce ad alcuni cibi può inoltre scatenare allergie. Le ragioni dichiarate dalle madri per motivare la decisione di dare cibi solidi ai bambini sono che il figlio è grande abbastanza e sembra affamato, ancora che vorrebbero farlo dormire di più la notte e più allarmante che un dottore ha detto loro di farlo. Le linee guida dovrebbero essere maggiormente pubblicizzate secondo i ricercatori. Questa voglia di anticipare inutilmente i tempi prevale anche dopo i sei mesi: molte mamme danno ai loro bambini direttamente cibo "da grandi" senza pensare di preparare dei piatti adatti a loro. Introducono ad esempio troppo sale, offrendo ricette che rendono ai piccoli molto difficile la digestione o costringendo bimbi senza dentini e senza masticazione efficiente ad inghiottire bocconi interi. Questo problema del sale, si presenta a maggior ragione nella fascia d'età 1-3 anni: per i pediatri, meno sale mangiano i bambini e meglio è, non c'è alcuna ragione di passare improvvisamente a piatti elaborati preparati e pensati per gli adulti, senza la minima cautela rispetto alla cucina dei piccoli. Secondo gli esperti, somministrare cibo solido troppo presto può portare a malattie come obesità, celiachia e diabete, e può indurre il vomito, oltre a gastroenteriti e diarrea se la flora batterica intestinale non è ancora sufficientemente sviluppata. |
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