Una storia semplice e allo stesso tempo ingarbugliata che mostra la forza dell'amore materno che supera qualsiasi limite, che sia etico o meno. Una donna matura, con una figlia malata e desiderosa di avere a sua volta un figlio: una storia triste che ha visto due donne farsi forza e combattere contro l'inevitabile. La protagonista è stata soprannominata Nonna-Mamma, perché ha messo al mondo sua nipote, ma partiamo dall'inizio.

La figlia di Cindy Reutzel, 53 anni di Naperville, in Illinois, rimane incinta ma scopre subito di avere il tumore al collo dell'utero e deve decidere tra la vita e la morte. Una gravidanza allo stadio iniziale che potrebbe condurla alla morte e così, con il marito, sceglie di abortire per potersi curare. Inizia un periodo travagliato che la porta a perdere l'utero e la conseguente non maternità per vie naturali. A questo punto entra in gioco sua madre che le propone una gravidanza con una madre surrogata, lei.

Proposto in Svizzera il test non invasivo che individua la trisomia 21 dalla quale dipende la sindrome di Down. "Importante passo in avanti per le donne a rischio", spiegano dal laboratorio ProCreaLab di Lugano. Un semplice esame del sangue può rintracciare le anomalie cromosomiche del feto senza dover ricorrere all'amniocentesi (in foto). Recentemente approvato da Swissmedic, l'istituto elvetico per gli agenti terapeutici, viene proposto da pochi giorni in Svizzera il Praenatest.

"Si tratta di un test che permette, in modo assolutamente non invasivo, di individuare se nel feto è presente una anomalia cromosomica: la trisomia del cromosoma 21 dalla quale dipende la sindrome di Down", spiega Giuditta Filippini direttrice di ProCreaLab, il laboratorio di genetica molecolare del centro per la medicina della riproduzione Procrea di Lugano che promuove il nuovo test nel Canton Ticino.

Uno studio svolto di recente ha affermato che una donna che si sottopone a 3 o più aborti prima di partorire il primo figlio, ha maggiori probabilità di avere un parto prematuro e che il bimbo nasca sottopeso.

Per giungere a questa conclusione gli studiosi hanno analizzato un campione di oltre 300.000 donne in Finlandia nell’arco temporale  che va dal 1996 al 2008. Coloro che hanno interrotto almeno tre volte la gravidanza, hanno tre volte più probabilità di partorire un bambino prima della scadenza delle 38 settimane.

Diventare mamme ci cambia: cambia la vita, i ritmi che abbiamo e anche tanti comportamenti che sono innati. Interessante sapere che anche la memoria ne giova, tanto che le neomamme ne hanno di più rispetto a chi non ha figli. Forse sarà sempre l'instinto di sopravvivenza e di preservare la propria prole a dare la marcia in più che prima non abbiamo in modo così spiccato.

Le prove da una ricerca americana che ha analizzato come le donne che sono diventate da poco mamme totalizzano punteggi più alti negli esperimenti di memoria visuo-spaziale, ossia relativi alla capacità di incamerare informazioni e anche al saper mantenere un certo livello di attenzione.