La fibrosi cistica (o mucoviscidosi) è una malattia genetica, il cui difetto di base consiste nella produzione di una proteina alterata chiamata CFTR. Questa proteina provoca una anomalia nelle secrezioni esocrine dell'organismo,  che sono dense e viscose. La presenza di queste secrezioni anormali determina un danno progressivo degli organi coinvolti. Colpisce di più le donne per colpa degli ormoni estrogeni, mentre la pillola anticoncezionale potrebbe essere d'aiuto.

Negli anni '50 era improbabile che un bambino con fibrosi cistica potesse superare l'anno di vita, ma nel corso di questi 50 anni l'aspettativa di vita delle persone affette è andata costantemente aumentando.

Parte i primi di giugno la sperimentazione sull'uomo, con l'uso di cellule staminali mesenchimali adulte, la lotta contro la sclerosi multipla. Il progetto, chiamato Mesems, coinvolge vari paesi fra cui l'Italia, la Spagna, la Francia, la Gran Bretagna, la Danimarca, la Svezia e il Canada, con l'Italia capofila nel ruolo di coordinatore dello studio.

La ricerca, per la parte italiana e parte dello studio internazionale, è finanziata dalla Fondazione italiana sclerosi multipla (Fisma). L'obiettivo di questa sperimentazione clinica è dimostrare che le cellule staminali mesenchimali, come già dimostrato nei topi di laboratorio, sono in grado, nell'uomo, di spegnere l'infiammazione dovuta alla Sm e di riparare i tessuti danneggiati.

Il cuore degli italiani non sta per nulla bene e negli ultimi dieci anni la situazione non è migliorata. Nonostante le campagne informative e la maggiore consapevolezza dei rischi, la salute del cuore degli italiani resta precaria e a stare peggio sono le categorie sociali meno istruite.

È quanto emerge dal confronto fra i dati raccolti dieci anni fa e un'analoga indagine dell'Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare ISS-ANMCO Health Examination Survey appena conclusa. Su 8500 persone tra 35 e 79 anni sotto controllo, il 12 per cento degli uomini e il 10 per cento delle donne hanno o hanno avuto una malattia cardiovascolare.

Secondo una ricerca svolta dall'Oregon State University, dall'Università di Copenhagen, con il supporto del National Institutes of Health,  diretta dal professor Adrian Gombart e pubblicata su Journal of Nutritional Biochemistry, la curcuma rende il sistema immunitario più forte, prevenendo infezioni e patologie.

Sarebbe la curcumina presente nella curcuma, che è uno degli ingredienti base del curry, la responsabile nella protezione del sistema immunitario grazie alla sua capacità di potenziare gli effetti di un particolare gene capace di contrastare virus, funghi e batteri.