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Scritto da Giulia Gori
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Venerdì 04 Dicembre 2009 11:36 |
I ricercatori del Johns Hopkins University School of Medicine e del Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health (Usa) hanno studiato le probabili concause della nascita di bambini autistici se le mamme assumevano in gravidanza farmaci antiasma e anti contrazioni. Secondo questo studio gli agonisti beta-2-adrenergici utilizzati nel controllo e nella prevenzione dei sintomi dell'asma in qualità di broncodilatatori, come anche in ostetricia per inibire o rallentare il travaglio, possono agire come teratogeni funzionali e comportamentali se somministrati regolarmente a partire dalla metà del secondo mese di gravidanza e fino all'inizio del terzo.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 14 Dicembre 2009 01:30 |
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Scritto da Eva Forte
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Giovedì 03 Dicembre 2009 14:30 |
Lo scorso mese, all’ Ospedale Fatebenefratelli di Roma, e nata alla 36a settimana di gravidanza, Rosa, una bimba di poco meno di tre chili con la madre affetta da una rarissima malattia che la porta ad essere il 4 caso al mondo di nascita con le stesse circostanze. Cristina, la neomamma di 34 anni, ha infatti una patologia nota come sangue come il burro, un deficit da lipoproteinlipasi individuato all’età di 10 anni
che non le consente di mangiare grassi e che si verifica con un'incidenza di un individuo ogni 1.500.000 di persone.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 03 Dicembre 2009 13:55 |
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Scritto da Eva Forte
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Martedì 01 Dicembre 2009 12:50 |
Nel 2007 una mamma è stata sottoposta ad aborto selettivo, poiché uno dei due gemelli di cui era in attesa era affetto da sindrome di down. Ma a causa di un errore nell'aborto selettivo all'ospedale San Paolo di Milano l'interruzione di gravidanza fu effettuata sul feto sano. La coppia ha chiesto un risarcimento di un milione di euro. Una sofferenza che si è andata ad aggiungere ad una scelta così difficile. L'avvocato della coppia, Davide Toscani, ha aggiunto la richiesta di condanna dei tre medici imputati nel processo in corso a Milano, specificando che si è trattato della perdita di una vita umana, senza contare il trauma subito della coppia e della probabile impossibilità di riprovare ad affrontare una gravidanza a causa del trascorso.
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Ultimo aggiornamento Martedì 01 Dicembre 2009 10:00 |
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Scritto da Gina
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Martedì 01 Dicembre 2009 09:15 |
Dato il grande interesse per l'argomento della maternità surrogata, riportiamo qui un nostro articolo scritto a giugno sul blog di Mamme Domani.Se non potete portare a termine una gravidanza ora legalmente un’altra donna potrà accogliere nell’utero un vostro ovulo fecondato dal vostro partner e farlo crescere fino al termine dei nove mesi. Una volta venuto al mondo il bambino apparterrà a voi e la madre portatrice sarà compensata (profumatamente).
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Ultimo aggiornamento Martedì 01 Dicembre 2009 09:13 |
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Scritto da Cristina Fiore
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Lunedì 30 Novembre 2009 00:00 |
Lo chiamano blastocisti, morula, embrione, feto. E anche in un sacco di altri modi, legati al suo sviluppo e alla sua età. Per la mamma è un bambino, il suo bambino. I genitori concepiscono prima il figlio nei loro pensieri, lo immaginano, lo progettano in qualche modo lo chiamano a diventare parte di quella famiglia. E il bimbo immaginario si pone come precursore del cammino del figlio reale, a volte agevolandone l’arrivo, altre ostacolandolo proprio per lo spasmodico desiderio che porta in sé di divenire vivo e reale. La natura predispone il bimbo e la sua mamma ad entrare in relazione fornendo loro un progetto di comunicazione che si basa sull’ascolto e sulla risposta, prima il dialogo si traduce in una serie di messaggi ormonali che vengono scambiati già dalle prime ore dopo il concepimento.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 16 Novembre 2009 14:45 |
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Scritto da Cristina Fiore
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Martedì 24 Novembre 2009 00:00 |
Negli ultimi anni una serie di studi ha documentato i rischi di patologie durature nei bambini esposti a stress materno eccessivo, ansia e depressione durante la vita intrauterina. I ricercatori hanno scoperto che: 1. È verosimile che le madri di figli schizofrenici abbiano avuto una forma di depressione durante i sesto o il settimo mese di gravidanza (due volte superiore alle altre);
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Ultimo aggiornamento Lunedì 09 Novembre 2009 18:27 |
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Scritto da Cristina Fiore
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Giovedì 19 Novembre 2009 00:00 |
La voce materna si colloca a metà tra i suoni interni e quelli esterni, dato che viene percepita sia come suono esogeno che endogeno, attraverso la trasmissione ossea e gli organi interni. La voce materna giunge al feto più deformata rispetto alle altre voci, in quanto scompaiono le componenti armoniche più acute. Il feto non riconosce le singole parole, ma percepisce i tratti prosodici, rappresentati da altezza, intensità, timbro, durata dei suoni emessi. Sono questi, infatti, i fattori che danno significato ad una frase parlata. In pratica quando si parla il veicolo di trasmissione del significato è dato dalla musica del linguaggio, per cui il feto anche se non discrimina le parole, ne può percepire il suo significato più profondo. Attraverso la voce si può stabilire una comunicazione tra madre e feto. Per questo si consiglia alla madre e anche al padre di parlare e di cantare rivolgendosi al nascituro.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 09 Novembre 2009 18:33 |
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