La Federazione Italiana ADOCES (Associazione Donatori Cellule Staminali) ha inaugurato il primo portale italiano dedicato all'utilizzo del sangue cordonale. Un modo efficace per arrivare a tutti i futuri genitori che hanno dubbi e curiosità verso la donazione, attraverso informazioni di ogni tipo e costantemente aggiornate su questa tematica.

Su questo sito si potrà quindi avere risposte di ordine pratico su come dove e quando effettuare la donazione, come anche di ordine più informativo avendo maggiori dettagli su cosa siano le cellule staminali e sulle terapie possibili al momento. Si trova anche una sezione dedicata alla conservazione autologa, possibile in Italia solo attraverso banche private all'estero, ovviamente a pagamento.

Finalmente arriva la vera e propria Agenda della gravidanza che sintetizza i contenuti delle linee guida sulla Gravidanza Fisiologica, redatte dall’Istituto Superiore di Sanità su mandato del Ministero della Salute. In questo libretto si trovano tutte le informazioni degli esami da svolgere durante i nove mesi e tanti consigli per affrontare al meglio ogni trimestre.

Un modo semplice per sintetizzare attraverso un calendario facile da leggere e suddiviso nei tre trimestri della gestazione tutte le indicazioni presenti sulle linee guida. Volta per volta si potranno vedere gli appuntamenti medici consigliati. Questo uno dei tanti passi previsti da qui al futuro per andare incontro a una assistenza al parto sempre più sicura e appropriata. Di seguito il link per scaricare l'agenda in formato pdf.

Secondo il resoconto annuale dell'Ospedale ostetrico-ginecologico Mangiagalli di Milano, su 6000 partorienti, 1 su 5 arriva al parto senza avere un marito o un partner. Si stimano 6500 bambini nati nel 2010, di cui il 22% stranieri, 215 parti gemellari, 6 con tre gemellini e 1 con 4 gemelli. Ogni giorno ci sono in media 18 parti e il picco registrato il 6 luglio ha visto nascere 33 bambini in 24 ore.

Tra i dati meno positivi troviamo 1440 interruzioni volontarie di gravidanza di cui il 99% svolte per via chirurgica. Il tutto senza gradi cambiamenti rispetto al 2009, anche se dopo due anni si è visto un incremento delle nascite. Il resoconto prosegue con 400 parti pre-termine e 600 neonati ricoverati in terapia intensiva. Oltre 1000 donne sono state ricoverate per patologie da gravidanza.

Continua l'ondata di cambiamenti nel settore ginecologico per le gravidanze. Questa volta la modifica andrà a toccare gli esami più invasivi che si fanno durante la gestazione per verificare la salute del feto nelle prime settimane. Cambiano infatti i criteri per lo screening per la sindrome di Down e delle altre malattie genetiche riscontrate attraverso villocentesi ed amniocentesi.

Non saranno infatti più offerte gratuitamente alle donne con più di 35 anni, ma solo a quelle future mamme che risulteranno positive a un test combinato (ultrascreen) che mette insieme età materna, traslucenza nucale e due valori del sangue (Bi-Test), così da considerare il rischio potenziale che corre la donna già dalla 11a settimana fino alla 13a. Con questa indagine non invasiva si hanno delle percentuali di rischio a cui potrà seguire poi un'indagine approfondita.

Come abbiamo visto, le nuove linee guida prevedono la gratuità dei test diagnostici invasivi solo alle donne potenzialmente a rischio, con un risultato riscontrato attraverso l'Ultrascreen. Fiono ad oggi questi esami erano consigliati e gratuiti a partire dai 35 anni di età della mamma, ma per una eccessiva medicalizzazione riscontrata negli ulti anni e comunque per il rischio anche se basso di perdere il feto (2%) a seguito di queste indagini, sono state modificati i criteri.

Vediamo nello specifico in cosa consistono queste tecniche, i rischi e i risultati ottenuti.

In Italia negli ultimi tempi si assiste a due fenomeni contrapposti: da un lato ci sono le donne che scelgno di avere un figlio in età più avanzata, dall'altro c'è un incremento del numero di adolescenti che sono in dolce attesa.

Sono oltre 4.700 mamme under 19 e sono concentrate per la metà in regioni del Sud come la Sicilia (780), che detiene il record nazionale, la Campania (644), la Puglia (441) e la Calabria (137). Questi dati sono stati resi pubblici in occasione del convegno ‘Adolescenti, sesso, Internet e tv: comportamenti virtuali e rischi reali – A 35 anni dalla nascita dei consultori le esigenze dei ragazzi oggi’.