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Lo stress causato dal lavoro accorcia la vita delle donne |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Letizia Perugia Giovedì 16 Ottobre 2014 11:28 | |||
Le recenti ricerche riguardanti lo stress sul lavoro indicano che le donne in carriera muoiono prima: a lanciare l'allarme è l’ufficio statistico britannico.
Secondo quanto emerso dai dati dell’Ufficio britannico per le Statistiche Nazionali (ONS), la maggiore aspettativa di vita delle donne, rispetto agli uomini, si sta erodendo a causa dello stress lavorativo che crea disturbi e accorcia l’esistenza delle donne impegnate in qualche occupazione logorante.
Lo stress da lavoro ha influito negativamente nella vita delle donne: hanno ora le stesse cattive abitudini degli uomini, una vita molto sedentaria e un’alimentazione meno sana rispetto a prima.
Le abitudini femminili negli ultimi anni sono cambiate tantissimo e hanno aumento il numero di donne colpite da patologie cardiovascolari e ad ictus. Lo stress colpisce maschi e femmine in modo differente,ma i numeri prodotti dall’Ons indicano che il mutamento è consistente.
Gli ambienti di lavoro sono talvolta nocivi per la salute, nei primi anni Ottanta la speranza di vita alla nascita era di 70,8 anni per un neonato di sesso maschile e di 76,8 per uno di sesso femminile, mentre oggi i nati tra il 2011 e il 2013 (anche se possono beneficiare di un innalzamento della vita media) vedono una significativa riduzione dell'aspettativa di vita.
Il progressivo livellamento di questi due valori è da mettere in correlazione con l’enorme numero di accessi al lavoro da parte delle donne nel sistema produttivo, con il conseguente incremento dei livelli di stress e l’avvicinamento alla condizione maschile.
Tra aprile e giugno 2013, circa il 67% delle donne di età compresa tra i 16 ed i 64 anni era impegnata in una qualsiasi attività lavorativa, un aumento significativo.
L'aumento della presenza delle donne nel mondo del lavoro è dovuto in parte all’aumento della percentuale di madri lavoratrici.
L'aspettativa di vita degli uomini è aumentata grazie all’abbassamento del rischio di morte sul lavoro, come spiega la dottoressa Morgan, ricercatrice presso l’ONS e coautrice dello studio.
Per le donne il discorso è diverso: le politiche governative hanno messo pressione sulle donne affinché si impegnassero in un’attività lavorativa.
Un motivo potrebbe essere che le donne oltre a dover lavorare devono occuparsi delle tante faccende domestiche ed anche dei figli.
Il documento ha peraltro registrato un generale miglioramento della salute maschile, dovuta a una sostanziale riduzione dei tassi relativi al consumo di fumo e tabacco, e alla diminuzione del numero dei posti di lavoro altamente pericolosi.
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