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Conferenza “Depressione, malessere in rosa” |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Carmela Pelaia Venerdì 07 Marzo 2014 14:00 | |||
Einstein disse che il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del dolore è ancora dolore. In concomitanza con la Festa della donna l'Amministrazione comunale di Volpiano, Torino, ha organizzato l'interessante conferenza dal tema "Depressione, malessere in rosa", svoltasi giovedì 6 marzo presso Palazzo Oliveri. Cos'è lo stato depressivo?
Secondo la psicologa Ana Marta Alcayde Diaz, la depressione non è una malattia ma uno stato di dolore che fa parte della vita e, se non affrontato, diventa patologia. La società odierna non accetta il dolore, non dà il tempo di rielaborarlo. Paura, tristezza, solitudine sono considerati sentimenti sbagliati e pericolosi, quindi rifiutati. Per le donne mostrare i propri bisogni è segno di debolezza, e ciò tende ad atrofizzare le capacità personali. La depressione è una coerente reazione di sofferenza all'esperienza, un passaggio ad una situazione da cui non si torna indietro (esempio la maternità).
Ma anche le esperienze traumatiche che intaccano la sfera del 'Sé' portano allo stato depressivo, come il lutto, malattie, perdita del lavoro. In uno stato depressivo il dolore è fine a se stesso, non è evolutivo, non è il passaggio ad un altro stadio della vita. Ma cosa può aiutare la persona depressa? La protezione della famiglia, esperienze che creano un senso di benessere (dalla serata al cinema alle terme), stimolare il volersi bene, l'esercizio fisico, il sostegno psicologico. Aldo Genta, presidente del progetto Itaca Asti (associazione nazionale impegnata in malattie da disturbi psichici) , spiega che quando lo stato depressivo diventa patologia, allora è una malattia psichiatrica e si può sviluppare già nell'adolescenza. Il malato grave soffre anche di dolori fisici psicosomatici, ha bisogno di essere ascoltato da perone che hanno lo stesso problema, e eventualmente di antidepressivi. La terapia psichiatrica risolvel'80-90% dei casi. Fabrizio de Milano, istruttore di Power Yoga, spiega che bisogna imparare ad ascoltare i segnali che ci manda il corpo, anche i dolori fisici, perché possono unire corpo e mente. La disciplina nasce nel 1982 per rendere più accessibile lo yoga indiano agli occidentali. Questo potrebbe essere d'aiuto alle persone depresse in quanto ripristina una buona relazione introspettiva iniziando dalla respirazione. La conferenza è stata curata dal consigliere Maria Grazia Bigliotto, la moderatrice Nadia Bergamini de 'La Stampa', allestimento parietale di Simona Bertolotto.
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