La Lila, Lega italiana per la lotta contro l'Aids, ha lanciato un'invocazione sull'uso del Femidom, il contraccettivo femminile adatto a risolvere molti problemi ma che è sconosciuto anche tra le donne stesse. La Lila ha evidenziato in un video lo scarso utilizzo del Femidom e ha criticato le strutture sanitarie pubbliche, che non lo indicherebbero alle pazienti nemmeno come informazione.

La confezione da tre pezzi costa solo 7 euro, ma non viene quasi menzionato nei programmi di prevenzione sanitaria . Alessandra Cerioli, presidente nazionale della lega, dichiara che non solo andrebbe pubblicizzato fra le donne , ma diffuso gratuitamente.

E continua dicendo che la ricerca avanza ma in Italia la promozione della salute sessuale delle donne arretra invece di avanzare, a cominciare dalle lunghe vicende della Legge 40, l'ostracismo alla RU486, le difficoltà per avere la pillola del giorno dopo, l'ignoranza sui metodi di barriera che contrastano le infezioni sessualmente trasmissibili.

Quindi stessa sorte per il Femidom, il preservativo femminile, che viene ancora adesso ignorato sebbene sia uno strumento di prevenzione di gravidanze e infezioni. Deludente il fatto che in Italia questo preservativo resti ignorato anche nei consultori, e la Lila dichiara che "perfino nell'ultimo sito aperto dalla SIGO, la Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia, dall'elenco dei presidi disponibili il Femidom è semplicemente scomparso. La LILA ricorda che nelle sue sedi è da anni disponibile."

Per questo motivo la Lila ha prodotto un video per l'8 marzo che racconta l'esperienza di una giovane donna e delle sue amiche, con la regia di Silvia Corti, l'artista e videomaker Slavina.