Secondo uno studio dell'Università dell'Oklahoma, tutte le donne, indistintamente dal loro peso corporeo, se assumono due o più bevande zuccherate al giorno, rischiano problemi come l'aumento dei trigliceridi, del girovita ed addirittura diventano più predisposte al diabete. Ebbene sì le bibite zuccherate sono nemiche del cuore delle donne.

Lo stupore di questo studio è che le bibite zuccherate influiscono sul cuore femminile, ma non su quello maschile o almeno non in maniera preoccupante. La coordinatrice del gruppo di ricerca, Christina Shay, afferma che non ci sono dati certi su questa differenza tra uomo e donna, ma la risposta potrebbe trovarsi nell'apporto calorico giornaliero: una donna necessita di meno calorie rispetto ad un uomo ed ecco che aggiungendo circa 130 calorie con una bevanda poi trova difficoltà nello smaltirle tutte, cosa invece più facile per il sesso forte con richiesta calorica più elevata.

Lo studio ha preso in considerazione tutte le bevande zuccherate: alcoliche e non alcoliche, gassate e non gassate. Le persone osservate da questa ricerca sono più di quattromila tra uomini e donne di età compresa tra i 45 e gli 84 ann, tutti facenti parte del gruppo META, un progetto di ricerca sull'aterosclerosi (infiammazione cronica delle arterie). Lo studio ha confrontato le persone che assumevano una sola bevanda zuccherata al giorno con quelle che ne bevevano 2 o più: le seconde presentavano l'aumento di trigliceridi, l'aumento del girovita e maggiore predisposizione al diabete. Questo fenomeno però si presenta in maniera evidente solo nelle donne.

Lo studio oltre che sottolineare l'aumento dei rischi, voleva evidenziare che il problema può presentarsi anche in persone di giusto peso corporeo, sfatando la credenza comune, che le persone più in carne sono a rischio di complicazioni cardiache più di una persona magra. Lo studio è stato svolto osservando le abitudini alimentari delle persone scelte: ogni persona è stata valutata con un bilancio di salute all'inizio della ricerca, per poi effettuare controlli durante il periodo di osservazione, giungendo a scoprire le modifiche che si erano presentavano in base all'alimentazione seguita dal singolo.