Accade a Roma dove a una donna  di 39 annni viene vietato di donare il sangue perchè secondo il medico del Policlinico Umberto I il suo rapporto sentimentale è a rischio.

La donna racconta che arrivata in ospedale il medico le ha fatto alcune domande sulla sua vita privata, anche su quella sessusale e solo dopo aver saputo del suo rapporto sentimentale e della sua omosessualità le ha detto che non le era possibile donare il sangue in quanto il suo rapporto era considerato a rischio per la trasmissione di malattie veneree.

Ora la donna si è rivolta anche a uno studio di avvocati e minaccia azioni legali. Immediata però è arrivata la replica della direttrice del Centro trasfusionale del Policlinico Umberto I di Roma Gabriella Girelli: "Non esiste alcuna legge che vieta agli omosessuali di donare il sangue. In generale non possono farlo le persone a rischio. Pertanto è il medico che esegue la visita a stabilire se la persona è a rischio, sulla base di quello che gli viene riferito e, a sua coscienza, decide se possono esserci rischi per chi deve ricevere il sangue. Ovviamente ognuno è libero di avere la propria vita privata e non si giudica nessuno".

Il portavoce dell'Arcigay ribadisce che vietare la donazione di sangue a una persona per il suo orientamento sessuale è una violazione delle norme in materia in vigore nel nostro Paese. Non bisogna creare allarmismo sociale sul tema della donazione di sangue nell'interesse di tutti i cittadini. Come le lesbiche, i gay e i trans, che con senso civico donano il sangue ma anche per chi lo riceve. Si tratta di una questione che va affrontata dal punto di vista medico e scientifico.