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Bere troppe bibite gassate fa aumentare l'aggressività |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Giorgia Marchesi Giovedì 27 Ottobre 2011 09:56 | |||
I colleghi di inGusto ci segnalano un articolo molto interessante sul consumo di bevande gassate. Secondo recenti ricerche il consumo di bibite gassate può generare comportamenti violenti. Ma cerchiamo di capire come.
A sostenere il legame tra consumo di bevande gassate e atteggiamenti aggressivi verso coetanei e familiari è una ricerca condotta dall’Università del Vermont, pubblicata sulla rivista Injury Prevention. Secondo questa ricerca l'aggressività è scatenata da caffeina, zuccheri e cibo spazzatura. Lo studio, condotto su un gruppo di 1.878 ragazzi, si è basato su domande ai giovani circa la quantità di lattine di bibite gassate (non light) bevute durante la settimana precedente e a quanti e quali atti aggressivi si fossero lasciati andare nell’ultimo anno. Nel complesso, considerando la possibilità che questi comportamenti scaturissero anche dal consumo di alcol o dal fumo, un frequente consumo di bevande analcoliche è stato associato ad un +9-15% di possibilità di ricorrere ad un comportamento aggressivo. I ricercatori ritengono che la causa starebbe in qualche componente contenuta in questo genere di bibite, come ad esempio la caffeina o lo zucchero, che potrebbero fungere da stimolanti portando i soggetti a reazioni violente. Come spiegato dalla professoressa Sara Solnick, che ha guidato la ricerca: “Al crescere del consumo di bibite corrisponde la maggior probabilità di avere atteggiamenti violenti. È possibile, ma ancora da verificare, che bibite o altri cibi spazzatura inducano le persone a commettere atti violenti, o potrebbero in alternativa esserci altri fattori che inducono alla violenza e al tempo stesso al consumo di bibite”. Tale conclusione è tutt'altro che condivisa: il lavoro di Solnick e colleghi ha subito un fuoco di fila, che prende di mira la raccolta e la valutazione dei dati. Alla testa dei critici, l'Associazione britannica dei Soft Drink, secondo cui sono gli stessi autori dello studio a dire che le prove sono confuse e possono esserci cause non rilevate e che lo studio non dà importanza all'influenza della famiglia ed all'azione dei parenti, così la sua capacità di predire l'azione dei teenager e di valore limitato.
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