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Un farmaco usato per l'ipertensione è utile per ridurre intensità dell'emicrania |
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Scritto da Tatta Bis Mercoledì 15 Gennaio 2014 15:54 | |||
Il Candesartan è un principio attivo che viene usato per l'ipertensione, ma si è dimostrato efficace anche nel ridurre intensità e frequenza degli attacchi dolorosi alla testa (emicrania).
Lo studio, guidato dal professor Lars Jacob Stovner del Norwegian National Headache Centre, fornisce la prova che tutti attendevano da tempo, ossia che il Candesartan funziona efficacemente nelle emicranie. Il principio attivo funziona anche nei soggetti che non riescono a ottenere alcun effetto dall’uso del comune Propranololo. Le statistiche riportano dati che non sono da sottovalutare sull'emicrania: il 12% della popolazione italiana ne soffre, circa 6,5 milioni di casi solo nella nostra Penisola.
Ne soffrono di più le donne, tre per ogni uomo, sotto i cinquant’anni. Le donne, generalmente, riescono a ottenere leggero sollievo soltanto dopo la menopausa. Per questo motivo vi è l’estrema necessità di trovare cure realmente valide e prive di effetti collaterali, specialmente se si considera che nella stragrande maggioranza dei casi i primi episodi si verificano sin da bambini o in età adolescenziale.
Una precedente ricerca aveva valutato gli effetti del principio attivo denominato Candesartan, ma l'obiettivo di questo studio recente è stato di verificare se tale farmaco potesse essere utile nella prevenzione dell’emicrania, come segnalato in ricerche precedenti, e se si è in grado di ottenere effetti simili al Propranololo.
Il farmaco sperimentato è compreso nel gruppo degli Inibitori dell’angiotensina, gruppo che viene generalmente usato nel trattamento dell’ipertensione. Questo sembra essere utile nel ridurre sia l’intensità che la frequenza degli episodi dolorosi.
Gli effetti collaterali, al momento sembrano essere minimi, si manifestano con maggior frequenza tosse e stanchezza.
Lo studio ha coinvolto 72 pazienti (lo stesso numero della ricerca di dieci anni fa) affetti da emicrania episodica o cronica, una parte del gruppo ha ricevuto, per dodici settimane, 16 mg di Candesartan; un’altra 160 mg di Propanololo a lento rilascio e, infine, un’altra solo un placebo.
Tutti e due i gruppi di persone che assunto i farmaci hanno ottenuto effetti migliori rispetto al gruppo placebo. Il Candesartan non si è dimostrato inferiore al Propanololo, come si temeva ma, anzi, si è dimostrato addirittura più elevato: 43%, rispetto al 40% del Proranololo.
Lo studio è stato condotto in triplo cieco: né i pazienti né i medici né chi ha analizzato i risultati sapevano se i pazienti erano stato trattati con placebo o farmaco.
In conclusione, si può dire che 16 mg di Candesartan si sono dimostrati efficaci per la prevenzione dell’emicrania, con effetti simili a quelli che si ottengono con 160 mg di Propranololo.
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