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Gli Omega 3 hanno effetti positivi su cervello dei bimbi |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Giovedì 17 Ottobre 2013 13:04 |
Assumere più Omega-3 e meno Omega-6 attraverso la dieta può migliorare le capacità cognitive nei bambini e nei ragazzi, soprattutto se femmine.
Lo dimostra uno studio pubblicato su "Frontiers in Evolutionary Neuroscience", in cui William Lassek dell'Università di Pittsburgh e Steven Gaulin dell'Università della California di Santa Barbara (Stati Uniti) hanno analizzato l'effetto dell'assunzione di questi acidi grassi sulle capacità cognitive dei bambini.
Secondo i risultati ottenuti, i regimi alimentari tipici dei paesi occidentali, sbilanciati a favore degli Omega-6, potrebbero influenzare negativamente l'apprendimento. L'acido docosaesaenoico (DHA), Omega-3 di cui sono ricchi i pesci grassi di provenienza marina, è uno dei componenti principali delle strutture nervose e può arrivare a costituire il 10% del peso secco del cervello umano.
Il fabbisogno di questo nutriente è molto elevato nelle donne, che durante la gravidanza forniscono ai bambini il DHA necessario per lo sviluppo del cervello prelevandolo dalle scorte di grasso accumulate nell'infanzia.
Diversi studi hanno dimostrato l'esistenza di una relazione tra i livelli di Omega-3 nell'alimentazione delle donne incinte e nel latte materno o artificiale e le capacità cognitive dei bambini.
Lassek e Gaulin hanno deciso di valutare l'effetto di una dieta ricca di Omega-3 ponendo particolare attenzione alle differenze nei benefici ottenuti dai maschi e nelle femmine.
La ricerca ha coinvolto più di 4.000 ragazzi statunitensi di età compresa tra i 6 e i 16 anni: 2.253 erano maschi e 2.309 femmine.
Ciascun di loro è stato sottoposto a test per la valutazione delle capacità cognitive in ambito matematico e nella lettura.
L'analisi combinata dei risultati ottenuti in questi test e del contenuto di acidi grassi dell'alimentazione seguita dai ragazzi ha portato alla luce come maggiore è la quantità di Omega-3 assunti, migliori sono i punteggi ottenuti nei test sia dai ragazzi che dalle ragazze.
Nelle ragazze, l'effetto positivo dell'assunzione di Omega-3 è doppio rispetto a quanto dei maschi.
Solo nelle ragazze tanto più è elevata la quantità di Omega-6 assunti per via alimentare, tanto più negativi sono i risultati dei test sulle capacità di apprendimento.
Nelle femmine, un rapporto tra Omega-6 e Omega-3 sbilanciato a favore dei primi è associato all'ottenimento di punteggi inferiori in questi test.
I due autori dello studio, hanno concluso che nei ragazzi un aumento dell'assunzione quotidiana di Omega-3 corrispondente a 1 grammo può migliorare i risultati ottenuti nei test di apprendimento di 0,19 punti.
Nelle ragazze, aumentare la dose giornaliera gli Omega-3 di 1 grammo può far aumentare il punteggio ottenuto di 0,38 punti.
Questi risultati potrebbero essere molto utili per pianificare delle iniziative per la tutela della salute pubblica basate su una maggiore conoscenza dei benefici degli Omega-3 e degli svantaggi causati dal consumo eccessivo di Omega-6.
Un altro esperimento invece ha riguardato bambini di diciotto mesi: ad alcuni di loro è stato dato un supplemento di semi di lino, un'ottima fonte di omega 3.
Il risultato è stato che anche i bambini le cui mamme avevano una particolare mutazione genetica (comune al 7% della popolazione americana) che impedisce di sintetizzare gli omega 3 a partire dai precursori, avevano prestazioni cognitive simili agli altri.
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