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I bambini che mangiano male rischiano l'obesità |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Martedì 17 Settembre 2013 15:57 |
I bambini italiani vengono alimentati in modo sbagliato: troppe proteine, troppo sale, poco ferro, eccesso di carboidrati e grassi saturi, deficit di fibre.
Se questa tendenza non si modificherà, il numero degli obesi e di quelli in sovrappeso aumenterà: questi sono i risultati dello studio Nutrintake, realizzato dal settembre 2011 al febbraio 2012, su un campione di 400 bambini dai 6 ai 36 mesi, residenti a Milano e Catania.
In questo studio è stato esaminato il diario alimentare di 7 giorni consecutivi per ogni bambino ed è stata fatta l’analisi dei nutrienti, in qualità e quantità. Il coordinatore dello studio, Gianvincenzo Zuccotti dell'Università di Milano, ha sottolineato come il lavoro è stato limitato a due grandi città significative per la loro diversità di clima e di abitudini, ma i cui risultati possono essere generalizzati all'intero Paese.
Quello che emerge dalla ricerca è che non esiste molta differenza fra i bambini di Milano e Catania, tranne che per l'introito di ferro nella dieta: nei primi 12 mesi tutti non raggiungono il fabbisogno raccomandato, e dopo l'anno solo il 20% lo raggiunge.
Nella sfida vincono i bambini catanesi che rispetto ai compagni di Milano ne assumono di più, per tutti gli altri alimenti gli squilibri denunciati sono quasi uguali.
Il più grave (che rappresenta un rischio maggiore di obesità futura) è l'eccesso di proteine. Fino a 12 mesi, il 50% dei bambini ne assume il doppio rispetto al fabbisogno, e superato l'anno il livello sale a quasi 3 volte.
Anche per il sodio la situazione non cambia, le mamme italiane salano le pappe già prima dell'anno e dai 18 mesi un bambino su due comincia a consumare una quantità di sale che va oltre il limite raccomandato.
Lo zucchero raggiunge ai 12 mesi il livello massimo raccomandato, poi supera molto i livelli consigliati. Il professor Zuccotti ha spiegato che la nutrizione nei primi anni di vita è un fattore chiave per predisporre una buona salute futura.
Troppo spesso si adotta anche per i bambini la dieta della famiglia scegliendo alimenti non appropriati, ma il bambino non è un adulto piccolo.
Marcello Giovannini, presidente della Società di Nutrizione Pediatrica, ha parlato anche dell'introduzione del latte vaccino che avviene in Italia troppo spesso fra i 9 e i 10 mesi di vita, quando ogni bambino avrebbe il diritto a un latte formulato, cioè più simile a quello materno, almeno fino al compimento dei 12 mesi.
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