Perchè... perchè... perchè? Sappiamo che i bambini quando sono piccoli attraversano la famosa "fase dei perchè". Sono curiosi di tutto e piano piano, con le loro domandine, i piccoli scoprono il mondo e la realtà che li circonda. 

La fase dei perché dipende dallo sviluppo del linguaggio e, di conseguenza, varia moltissimo da bambino a bambino. In linea molto generale si può sostenere che si verifica tra i due o tre anni di età, quindi dalla fine dell’ultimo anno di nido e può proseguire anche fino ai sette o otto anni. Ovviamente in modalità diversa in base alla loro età.

Sembrano lontati i tempi delle epidemie de morbillo, quando all'asilo e alla scuola dei grandi, ovvero le elementari, i bambini si mischiavano questa malattia, perchè ancora non sapevano di essere stati contagiati, e allora le classi restavano vuote. Ma non è così. A volte infatti ritornano, senza che ce lo aspettassimo e contro la nostra volontà. Forsè però il motivo è che non abbiamo fatto nulla per evitarlo.

Come riporta un'indagine ANSA, sono quasi 3.000 i casi di morbillo registrati in Italia dall'inizio 2017, ovvero in meno di 6 mesi. Di questi, 180 hanno riguardato neonati sotto l'anno di vita. E' quanto emerge dal 12/mo bollettino settimanale (5-11 giugno) a cura di ministero della Salute e Istituto superiore della sanità (ISS), nato per monitorare l'epidemia di morbillo in corso nel nostro Paese.

Lo sport fa bene proprio a tutti ed è proprio per questo che si cerca di inculcare la passione per una qualsiasi disciplina sportiva ai bambini, già da quando sono piccolissimi. Infatti, le attività sportive, oltre a far bene al corpo e quindi ad una crescita sana del bambino, apportano benefici anche alla psiche. I bambini che praticano sport, sono più stimolati a voler raggiungere degli obiettivi e acquisiscono una mentalità vincente, oltre a fortificare il proprio carattere.

In genere, si tende a commettere l'errore di pensare che solo i bambini sani possano praticare degli sport. Ma assolutamente non deve essere così. Il primo ad affermarlo è Luigi Mazzone,  ex atleta, mental coach della nazionale di scherma italiana, Mazzone molti anni fa ha ideato dei campus estivi rigorosamente aperti a tutti e fondato una onlus, "Progetto AITA" per l’inclusione sociale attraverso lo sport e le attività ricreative. La sua ultima creatura è la Piccola Accademia di Scherma per ragazzi autistici.