Negli Stati Uniti la cucina italiana e la dieta mediterranea sono ormai diventate una moda. Possiamo trovare ovunque ristoranti con nomi rigorosamente italiani come: "Accademia del vino", "Osteria Laguna", "Cibo", "Mezzogiorno" e via dicendo.

Ma non è solo nei ristoranti che ha preso piede la nostra cucina, la vendita di prodotti alimentari italiani si è diffusa anche nel market più importante come Whole Food, e a breve aprirà anche Eataly in Union Square a New York. Una bella soddisfazione per noi italiani ma si tratta di vera cucina italiana o solo di una moda che metterà in difficoltà i veri ristoratori italiani che da più di quarant'anni puntano sulla qualità e l'autenticità dei prodotti?

Da questa domanda è nato un importate convegno presso Casa Italiana Zerrilli - Marimò alla New York University. E' un meeting curato da Tony May, ristoratore molto affermato in America, che ha fondato nel 1979 il Gruppo Ristoratori Italiani, che riunisce 65 ristoranti americani, aziende alimentari, importatori, ed enoteche.

Quello che preoccupa Tony May, è appunto l'autenticità dei prodotti italiani, la sua preoccupazione nasce dal modo di preparare i nostri piatti dagli chef americani, che dopo aver fatto stage in Italia o nei nostri ristoranti imparano bene ad usare i nostri prodotti, ma cambiano la cucina italiana a loro piacimento, senza tener conto delle tradizioni e dei gusti.

Insomma, per la cucina italiana sta facendo un gran passo oltre oceano, ma questo passo va controllato affinché non venga persa la vera autenticità del vero cibo italiano.

Fonte: La Stampa.it