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L'app per aumentare dell'11% la riuscita della fecondazione in vitro |
PMA - Articoli |
Scritto da Giulia Gori Martedì 11 Giugno 2019 14:24 |
L’attesa, dopo la fecondazione in vitro e la selezione del migliore embrione per il transfer, è uno dei momenti che provoca più ansia alle coppie durante un trattamento di procreazione medicalmente assistita. Osservare in tempo reale lo sviluppo dei propri embrionipermette, non solo di avere informazioni preziose sul suo comportamento fin dalle prime divisioni cellulari, ma anche di aumentare in maniera significativa - fino all’11% in più - le percentuali di gravidanza. Il monitoraggio attraverso un cellulare o un pc, che avviene prima del transfer di blastocisti a fresco, innesca nelle pazienti una connessione emotiva positiva che influisce sull’intero processo: "Le immagini dei suoi embrioni inducono nella donna una cascata di reazioni che, partendodal cervello, attivano il sistema immunitario e ormonale, riducendo i livelli di ansia e aumentando la ricettività dell’utero in fase di transfer" rivela la Dott.ssa Marisa López-Teijón, Direttrice di Institut Marquès.
Queste le conclusioni di un recente studio scientifico di Institut Marquès, presentato alla Società Italiana di Fertilità, Sterilità e Medicina della Riproduzione (SIFES) nel maggio del 2019, e selezionato dalla Société de Médecine de la Reproduction (SMR) tra i tre migliori dell'anno.
Il campione A questo studio retrospettivo hanno partecipato 934 donne sottoposte a un ciclo di fecondazione in vitro con donazione di ovociti e trasferimento di un singolo embrione a fresco. Le partecipanti hanno avuto accesso tramite un sistema online (embryomobile) alle immagini in tempo reale dei propri embrioni, catturate da un'incubatrice time-lapse di ultima tecnologia (embryoscope). Hanno potuto osservare gli embrioni per 5 giorni: il periodo che intercorre dalla fecondazione in vitro al raggiungimento dello stadio di blastocisti dell’embrione e, dunque, all’impianto nell'utero materno. Le 934 pazienti sono state successivamente suddivise in cinque gruppi, in base al numero di visualizzazioni totali (da 0 a oltre 30). I gruppi hanno caratteristiche affini in termini di età dei donatori, dei riceventi e di qualità degli embrioni.
I risultati dello studio È stato osservato che, aumentando il numero di visualizzazioni, è aumentata anche la percentuale gravidanza: nel gruppo che ha superato le 30 visualizzazioni le percentuali di gravidanza sono salite al 72,3% (+11% circa) rispetto al 61% delle pazienti che non hanno mai osservato gli embrioni. Lo studio rivela che le percentuali aumentano in proporzione diretta al numero di volte in cui le mamme si connettono online agli embrioni.
La connessione emotiva e tecnologica, chiave nel processo Il merito della connessione emotiva della paziente con il suo embrione è della tecnologia. Con Embryomobile, il sistema brevettato dall’equipe di Institut Marquès, i futuri genitori possono seguire da casa le fasi dello sviluppo dei propri embrioni, accedendo alle stesse immagini consultate dagli embriologi in laboratorio (qui un video). Embryomobile è attivo 24 ore su 24, funziona con un semplice collegamento ad internet e da qualsiasi dispositivo mobile. Il suo sistema si connette alla telecamera interna di un’incubatrice con tecnologia time-lapse, chiamata Embryoscope, che contiene gli embrioni in coltura.
Lo scopo scientifico della telecamera interna è quello di documentare lo sviluppo dell’embrione lasciando che la coltura mantenga in vitro le stesse condizioni fisiologiche che avrebbe all’interno dell’utero materno. Prima dell’introduzione dell’embryoscope, per controllare lo stato dello sviluppo embrionale si era costretti ad aprire l’incubatore, rischiando di alterarne le condizioni. Solo in seguito se n’è compreso il valore anche a livello emotivo per i genitori.
Un precedente studio di Institut Marquès (ESHRE 2018) ha già dimostrato che Embryomobile incrementa il livello di fiducia e di serenità delle coppie di pazienti. Il 91% del campione (400 pazienti provenienti da tutto il mondo) aveva confermato che poter controllare lo sviluppo degli embrioni li ha resi più tranquilli in merito svolgimento del trattamento. Più della metà dei partecipanti (51%) si è addirittura detto capace di individuare il migliore embrione per ottenere una gravidanza e nel 74% dei casi, l’embrione individuato dai pazienti è risultato essere quello che è stato poi effettivamente trasferito. Il nuovo studio riesce, dunque, a trovare un collegamento tra il grado di ansia e i tassi di gravidanza, dimostrando che l'impatto delle emozioni sui tassi di gravidanza è sottostimato.
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