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Morto Edwards, padre della fecondazione in vitro |
PMA - Articoli |
Scritto da Daniela Ciulli Giovedì 11 Aprile 2013 10:16 |
L'Università di Cambridge ha annunciato la scomparsa ad 87 anni di sir Robert Edwards, padre della fecondazione in vitro: "si è spento nel sonno, dopo una lunga malattia", si legge nel comunicato dell'ateneo presso il quale aveva lavorato.
Aveva inziato nel 1950 col collega Patrick Steptoe le prime sperimentazioni. Ed era il 1968 quando Edwards, medico inglese e ricercatore dell'università di Cambridge, riuscì per la prima volta a fecondare un ovulo umano al di fuori del corpo di una donna, unendolo a uno spermatozoo in provetta. Ci vollero però ancora 10 anni da quel giorno per far nascere, grazie ai suoi studi, Louise Brown la famosa prima bambina in provetta il 25 luglio 1978.
Nel 2010 era stato insignito del Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina "per lo sviluppo della fecondazione in vitro", prestigioso riconoscimento per le sue ricerche e i risultati ottenuti che hanno reso possibile trattare l’infertilità, un disturbo in crescita, che affligge più del 10% delle coppie nel mondo. Decisione che aveva causato molte polemiche, in particolare da parte della Chiesa Cattolica. "Avere un bambino è una delle gioie più grandi che si possa dare a una coppia", amava ricordare Edwards difendendo i suoi studi. In occasione della cerimonia per il ricevimento del premio Nobel la stessa Louise Joy Brown, ormai trentaduenne, si era congratulata con lui. Dopo la nascita di Louise, Edwards fondò, con Patrick Steptoe, la Bourn Hall Clinic, nella quale i due studiosi proseguirono le ricerche sulla fecondazione assistita e formarono le nuove leve.
Un anno dopo questo riconoscimento, è arrivato anche il cavalierato da parte della corona inglese, proprio per i “servizi resi alla biologia riproduttiva umana”.
Da quando ha fatto nascere la prima bambina con la Fivet nel 1978, si calcola che abbiano usufruito del frutto dei suoi studi più di 4 milioni di coppie sterili nel mondo.
“Un uomo incredibile, che ha cambiato la vita di moltissime persone”, lo ha definite Martin Johnson, docente a Cambridge e primo laureato seguito da Edwards. “Non solo era un visionario nella sua disciplina, ma anche un grande comunicatore per il grande pubblico riguardo la materia di cui era pioniere. E anche per questo ne sentirà grande mancanza sia la famiglia che i colleghi, gli studenti, che le numerose persone che ha aiutato grazie ai suoi studi”.
Peter Braude, docente di ostetricia e ginecologia presso il King's College di Londra ha detto che pochi biologi sono stati in grado di avere un impatto così pratico e positivo sul genere umano: "L'energia senza limiti di Bob, le sue idee innovative e la sua resilienza rispetto alle critiche senza sosta dei detrattori, hanno cambiato la vita di milioni di persone comuni che adesso possono godere del dono di un figlio". |
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