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Niente PMA per i portatori di malattie genetiche |
PMA - Articoli |
Scritto da Eva Forte Mercoledì 16 Novembre 2011 11:50 |
Le nuove linee guida del Ministero della Salute in merito alla Legge 40 hanno stabilito che i portatori di malattie genetiche non possono fare ricorso alla feconsazione assistita. Al momento la PMA è concessa a chi infertile o anche fertile se portatore di malattie infettive come Hiv, Hbv e Hcv.
Anche se alcuni Tribunali avevano riconosciuto la possibilità di accedere alla PMA a coppie affette da talassemia e fibrosi cistica, la Legge pone un divieto: anche se queste sentenze hanno permesso la fecondazione assistita si tratta di casi specifici. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella spiega che per modificare la Legge serve una nuova Legge, ma secondo il Ministero qeusta Legge ha aviuto ottimi risultati negli ultimi anni così com'è. Inoltre, spiega sempre Roccella, le linee guida hanno la novità sugli embrioni abbandonati per i quali non serve più il trasferimento nella biobanca di Milano, che verrà utilizzata in altri modi. Di contro le associazioni per la fecondazione assistita, come l'associazione Luca Coscioni e Amica Cicogna, che vedono queste linee guida come una cancellazione di quanto stabilito dai Tribunali sulla Legge 40, in modo secondo loro Anti Costituzionale. Spreco di denaro pubblico e contro i diritti delle coppie, questa l'accusa delle Associazioni che vedono ribaltare completamente le sentenze emesse in piena osservanza della giurisprudenza costituzionale e che ha imposto ai medici di impiantare solo l'embrione sano. Linee che limitano la diagnosi sull'embrione che dovrà garantirne lo sviluppo e che vanno a schedare le coppie che richiedono la PMA, andando anche contro la privacy del paziente. Per quanto riguarda la conservazione degli embrioni abbandonati, le Associazioni pongono l'attenzione sul forte costo che dovranno sostenere le regioni, ora che non dovrenno più essere inviati alla Biobanca. Aggiunge Flavia Perina, deputata di Futuro e Libertà, come queste linee guida portino verso l'aborto invece di poter intervenire prima: escludono infatti il ricorso alla PMA alle coppie non sterili portatrici di malattie genetiche che non possono fare la diagnosi preimpianto che dovranno quindi avere la gravidanza per vie naturali con la possibilità di abortire dopo l'amniocentesi nel caso di malattie genetiche riportate sul feto. Un percorso a dir poco crudele per i genitori. Staremo a vedere cosa accadrà con il nuovo Governo, visto che questo è lo strascico finale lasciato dal Governo uscente, fatto in fretta e furia. |
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