Ottime novità per chi vuole intraprendere la fecondazione in vitro. Sarebbe stato realizzato un test di screening che non danneggia gli embrioni, in grado di raddoppiare le possibilità di riuscita delle varie tecniche di PMA.

Secondo quanto riportato dalla BBC, questa tecnica ideata dai ricercatori britannici del Care Fertility di Manchester, riesce a rilevare le anomalie cromosomiche degli embrioni. Questo è il problema principale dei fallimenti per il 70% dei casi di fecondazione medicalmente assistita che sfociano in aborto o insuccesso prima ancora di essere impiantati in utero.

Con questo test si potrebbero quindi impiantare solo gli embrioni che possono assicurare il successo della gravidanza.

Fino ad ora gli embrioni vengono osservati al microscopio, madi questi un'alta percentuale ha problemi cromosofici non di facile identificazione con queste metodologie. Su 10 infatti, la metà può avere anomalie cromosomiche, senza possibilità di verifica a priori.

Il nuovo sistema è un vero e proprio test oggettivo che può alzare le possibilità di successo per una donna di 40 anni, dal 10% attuale al 30%, mentre in una donna di 30 anni si passerebbe dal 30.40% fino al 70-80% di riuscita.

Fonte: AGI