Un gruppo di ricercatori del Robarts Research Institute della University of Western Ontario (Canada) guidati da Stephen Ferguson hanno  dimostrato come lo stress e l'ansia possano portare alla depressione.

Lo studio,  è stato pubblicato su Nature Neuroscience e riporta anche i risultati degli effetti sortiti da una molecola, finora testata su modelli animali e che sarebbe in grado di curare ansia, depressione e altri disturbi correlati.

Gli italiani sono i maggiori consumatori europei di antibiotici: è quanto emerge da uno studio dell'Eurobarometro che analizza il problema dell'abuso di questo tipo di farmaci, conferendo all'Italia questo triste primato europeo.

L'indagine, svolta in Europa, ha infatti rivelato che il 40% degli intervistati ha assunto medicinali antibiotici almeno una volta nell'ultimo anno: nello specifico, in Italia, la percentuale sale al 57%, la più alta fra i 27 Stati dell'Unione europea.

In Italia una neo-mamma su 3 soffre di tiroidite post-partum, ovvero di una infiammazione della ghiandola tiroidea che in genere si manifesta entro un anno dal parto e spesso si risolve spontaneamente, ma quando questo non avviene, può portare complicazioni per la salute della donna: basta pensare che proprio al malfunzionamento della tiroide è dovuto il 5-10% dei casi di depressione post-partum.

Inoltre la corretta funzione tiroidea è fondamentale anche durante la gravidanza: infatti, in caso di problematiche della tiroide, il piccolo potrà nascere sotto peso, prematuro, oppure riportare danni neurologici, ma purtroppo esiste anche la possibilità di aborto spontaneo. Per garantire al feto di nascere in salute, è essenziale sottoporsi a un controllo specifico ancor prima di restare incinta.

Mangiare tanta frutta e verdura aiuta prevenire il cancro: questa l'indicazione sostenuta persino dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Da uno studio a cui hanno partecipato 10 Paesi europei, però, 470.000 persone (30.000 delle quali, tra il 1992 e il 2000, hanno sviluppato un tumore), un equipe internazionale di medici, guidati dall'epidemiologo italiano Paolo Boffetta della Scuola di Medicina Mount Sinai di New York, scopriamo che l’effetto protettivo assicurato da frutta e verdura è più limitato di quanto si pensi.