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Il Policlinico a km zero |
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Scritto da Martina Paolucci Giovedì 05 Maggio 2011 10:15 | |||
Da diverso tempo a questa parte non si fa altro che parlare di filiera corta e alimenti a km zero. Non tutti hanno recepito il messaggio, ma molti si sono adattati e hanno capito l'importanza di scegliere le fragole a maggio, gli asparagi in primavera e l'uva ad ottobre. La stagionalità dei prodotti e la loro vicinanza al luogo dove vengono preparati è oggi uno degli aspetti più importanti per la nostra salute e per quella del mondo in cui viviamo.
A dare l'esempio su questioni così importanti e altrettanto problematiche dovrebbero essere le istituzioni e gli enti pubblici, ma questo, spesso, non accade. Oggi invece vogliamo darvi una buona notizia: è entrato a pieno regime, da qualche giorno, il progetto "Ospedale a km zero" del Policlinico San Donato di Milano per cui si è avviato un approvvigionamento regolare dei prodotti ortofrutticoli locali. Chi meglio dei lavoratori e dei pazienti di una struttura sanitaria potrebbe trovare giovamento da una tavola imbandita di prodotti sani e sicuri? Il progetto ha già terminato il suo periodo di sperimentazione e adesso si avvia a fare dell'Ospedale San Donato il primo ospedale a km zero d'Italia. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione con la Coldiretti la quale garantisce, attraverso la cooperativa "Agricolturamica", la qualità e la vicinanza dei prodotti serviti ai tavoli della mensa ospedaliera. Le stime sulle forniture sono grandiose: circa 60 tonnellate l'anno di frutta e verdura verranno preparate nelle cucine della mensa, e saranno 60 tonnellate che avranno percorso pochissima strada per raggiungere quei tavolini. Mele, pere, sedano, insalata e aromi saranno riforniti da aziende agricole lombarde delle quali la più vicina è a soli 7 km dalla struttura. Carote, zucchine e cipolle proverranno dalla zone del veronese mentre invece solo pomodori e agrumi saranno forniti dal mezzogiorno, terra di cui sono specialità. Nicola Bedin, Amministratore Delegato dell'Irccs Policlinico San Donato si esprime con orgoglio sulla riuscita applicazione del progetto, pioniere e si spera trainante per molte altre strutture italiane. Bedin insiste: "Tutte le aziende sono chiamate a diffondere una nuova cultura, quella del consumo consapevole e di qualità", e continua "la sfida ambientale si può vincere solo se i gesti quotidiani di ognuno di noi sono pensati in questo senso". Perchè il progetto sia funzionale anche ad un miglioramento delle condizioni di vita tutti devono impegnarsi nella direzione di un consumo più attento e intelligente. La migliore qualità dei prodotti e la riduzione dell'inquinamento dovuto ai trasporti su terra si possono avere solo se ogni singolo individuo contribuisce nel suo piccolo, aggiungendosi ai già tanti individui che si impegnano in questa direzione. L'iniziatia si inserisce nel più ampio progetto E.A.T. (Educazione Alimentare Teenagers) iniziato due anni fa e che vedrà conclusione con l'EXPO del 2015. EAT vede coinvolti il Policlinico e l'Eni nell'insegnamento ai ragazzi nelle scuole delle buone abitudini alimentari attraverso le quali, spiega Alexis Malavazos, responsabile EAT, "si può migliorare il mondo in cui viviamo".
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