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Prepariamo il bacino per il parto |
Gravidanza - Corso preparto in pillole | |||
Scritto da Claudia Adamo
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![]() Il bacino è assai mobile, e possiamo descriverlo come un anello formato da tre parti ossee (le due ossa iliache e il sacro) congiunte da cinque articolazioni mobili (le due sacro-iliache, le due dell’anca e la sinfisi pubica). Ciò significa che il bacino ha la capacità di modificare la sua forma, di mutare il proprio orientamento e di compiere movimenti ondulatori in varie direzioni. La forma e l'ampiezza del bacino sono determinati dalla postura. La nostra vita sedentaria ci costringe molte ore seduti su una sedia: una postura non naturale per il bacino, che tende a "bloccarlo". Sarebbe sano ricordare di stare più tempo seduti per terra, con le gambe incrociate oppure accucciati. Se ci pare una posizione scomoda è dovuto solo alla mancanza di pratica: basti infatti pensare che questa posizione sono soliti permanere a lungo i popoli dell'est Europa e dell'Asia, e gli stessi bambini la scelgono istintivamente come posizione di riposo. Inoltre, per via dell'ottimo uso della gravità e dell'allargamento che comporta negli anelli del bacino, è in assoluto la posizione più favorevole per l'evacuazione degli intestini e, ovviamente, per il parto.
È decisamente consigliabile prendere confidenza con il proprio bacino in gravidanza ed i modi sono molteplici. Janet Balaskas nel già ricordato "Manuale del Parto Attivo" suggerisce una serie di esercizi mirati per sciogliere il bacino e riposare la schiena. Inoltre, grande attenzione al bacino e alla sua funzione meccanica è data dalle discipline dello yoga e del pilates, che insegnano anche ad accompagnare i movimenti con i ritmi del respiro. Per facilitare l'insorgenza del travaglio si è soliti consigliare di fare lunghe camminate, perchè il basculamento del bacino che si produce nella camminata facilita i contatti meccanici della testa del bambino con il collo dell'utero, guidando la discesa del bambino e facilitando l'apertura della cervice e la produzione di ossitocina. Meglio ancora di camminare sarebbe ballare, ondulando il bacino. Il movimento è molto naturale e l'accompagnamento musicale agisce positivamente sul dolore percepito da madre e figlio, determinando un fisiologico aumento della produzione di endorfine e di ossitocina, e prevenendo le dolorose pressioni delle ossa del bacino contro la testa del neonato. Per abituarsi a questi movimenti, la cosa più divertente che si può suggerire è la danza del ventre in gravidanza: un modo espressivo ed efficace per sbloccare il bacino e imparare a conoscere i molteplici movimenti che esso può produrre. I dondolamenti sono un grandissimo aiuto per il bambino che deve scendere nel canale del parto: la verticalità lo aiuta perché sfrutta la spinta verso il basso impressa dalla gravità, e i movimenti ondulatori lo "scrollano" dolcemente verso il basso, facilitando il disimpegno. La danza del ventre è anche la più evidente testimonianza della sensualità del parto: una sensualità colta ed enfatizzata dalle culture tradizionali. Mi piace sottolineare questo, perchè se si coglie che il parto è inserito in un continuum all'interno della vita sessuale della donna, sarà più semplice attingere all'istintualità per affrontarlo. E più semplice e naturale sarà riprendere la vita sessuale dopo il parto, con un "qualcosa" in più.
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