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Le mamme italiane sono le più vecchie dell'Europa |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia
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![]() In Italia si registra infatti il più alto tasso di maternità tardiva d'Europa, a pari merito con Spagna, Irlanda e Svizzera: nei quattro Paesi una donna partorisce il primo figlio a 31 anni, in Germania poco sopra i 30, mentre le più precoci sono romene, bulgare ed ucraine con circa 27 anni.
I dati emergono dal secondo Rapporto sulla Salute Perinatale in Europa che riporta l'analisi comparativa, per 29 Paesi europei, di trenta indicatori chiave. In Italia, Euro-Peristat è stato coordinato dall'U.O. di Epidemiologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in collaborazione con il Ministero della Salute e l'Istat. Le nascite da madri di età oltre i 35 anni variano dal 10.9% in Romania a 34.7% in Italia. Quelle prima dei 20 anni sono in generale inferiori al 2% (1.4% in Italia), ci sono Paesi dove superano il 5% (Regno Unito, Malta, Slovacchia e Romania).
Per la mortalità fetale e natimortalità, i tassi vanno da meno di 2 per 1000 nella Repubblica Ceca e Islanda a 4.0 o più per 1000 in Francia, Lettonia, regione di Bruxelles in Belgio, e Romania (2.4 per 1000 in Italia).
La mortalità infantile varia da 2.3 per 1000 in Islanda e Finlandia a 5.5 per 1000 a Malta, 5.7 in Lettonia, e 9.8 per 1000 in Romania (3.4 per 1000 in Italia). Il tasso di gravidanze plurime (gemellari o più) va da 9-13 gravidanze plurime per 1000 donne in Romania, Lettonia, Lituania e Polonia a oltre 20 per 1000 nella Repubblica Ceca, Danimarca, Cipro, Spagna e Malta (Italia 15.7 per 1000).
Fattori come età materna avanzata e e il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita possono spiegare, almeno in parte, questa variabilità. Ci sono anche degli alti i tassi di parto cesareo: la frequenza varia da meno del 20% di tutti i parti in Olanda, Slovenia, Finlandia Svezia, Islanda e Norvegia, a 36.3% in Portogallo, 36.9% in Romania, 38.0% in Italia e 52.2% a Cipro.
La procreazione medicalmente assistita (PMA):in alcuni Paesi, fino al 5-6% delle nascite si verificano dopo applicazione di qualche forma di PMA (1.9% in Italia). Esiste la possibilità che i dati siano sottostimati, in quanto l'uso delle tecniche meno invasive (trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione) può sfuggire alla registrazione.
L'Italia occupa una posizione buona e in linea con quelle degli altri Paesi dell'Europa occidentale per la maggior parte degli indicatori di salute analizzati. Rispetto al 2004, ci sono stati miglioramenti per la natimortalità e mortalità neonatale e infantile (rispettivamente 2.8 e 4 per 1000 nati vivi nel 2004).
Si conferma il dato già noto di una elevata frequenza di parto cesareo che a differenza di quanto accaduto negli altri Paesi, sembra essersi stabilizzato. La cosa preoccupante è l'aumento dell'età materna al parto, che ha portato la percentuale di gravidanze superiori 35 anni ad essere la più elevata d'Europa.
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