Recentemente era stato reso noto come l'assunzione di acido folico in gravidanza potesse aiutare a proteggere il bambino da problemi di linguaggio. Oggi un'altra importante funzione viene attribuita a questa vitamina, ossia la capacità di incidere sull'umore e sul comportamento del nascituro.

La scoperta va attribuita ai ricercatori dell'Erasmus Medical Center di Rotterdam, in Olanda, ed è stato presentato in Spagna alla European Nutrition Conference di Madrid.

Ogni volta che vedo in televisione i party per le future nascite li trovo veramente carini sia per la futura mamma che riceve tanti regalini per il nascituro ma anche per la donna stessa che finalmente sarà al centro dell'attenzione, cosa che vedrà spostarsi sul neonato non appena arriverà in casa.

Finalmente anche in italia è arrivata questa bellissima idea, grazie al BABY SHOWER – PARTY PREMAMAN che non è altro che  una festa in onore della mamma e del bebè che porta in grembo e quindi un appuntamento “magico” nell’ esistenza di una donna.

Quando si scopre di aspettare un bambino, subito dopo si inizia a fantasticare sul sesso ma, a meno che non si facciano delle indagini prenatali specifiche, non si è sicuri del sesso fino alla nascita.

Ma adesso sarà possibile, infatta con un prelievo di sangue sarà possibile analizzare il Dna fetale, presente nella circolazione materna già dalle prime settimane di gravidanza e entro 48 ore sarà quindi possibile predire se il nascituro è maschio o femmina.

Ormai è risaputo che abusare di alcolici crea problemi di salute, ma è ancora più importante ribadire come l'uso di alcolici debba essere vietato in gravidanza per non creare danni al feto, quali danni ai fattori di crescita e sindrome feto alcolica, anche con ritardo mentale.

A spiegarlo una ricerca realizzata dall'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) con l'Istituto superiore di sanità e il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio presso l'Università Sapienza di Roma, pubblicata sulla rivista Neurobiology of Aging.

Una ricerca svolta da numerosi centri di ricerca americani e dal National Institutes of Health, ha dimostrato che le gravidanze ottenute con la fecondazione in vitro (fiv), comporta un rischio di complicazioni in gravidanza del 40% in più rispetto alle gravidanze naturali.

In particolare la ricerca ha evidenziato una probabilità maggiore di soffrire di preeclampsia. Il disturbo, che è molto comune, ha serie complicazioni, tende a manifestarsi nelle prime gravidanze e può arrivare a causare la morte sia del bambino che della madre.