Quando si scopre di aspettare un bambino, subito dopo si inizia a fantasticare sul sesso ma, a meno che non si facciano delle indagini prenatali specifiche, non si è sicuri del sesso fino alla nascita.

Ma adesso sarà possibile, infatta con un prelievo di sangue sarà possibile analizzare il Dna fetale, presente nella circolazione materna già dalle prime settimane di gravidanza e entro 48 ore sarà quindi possibile predire se il nascituro è maschio o femmina.

Il professor Di Renzo, direttore della clinica di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Perugia e primo medico in Italia ad aver sperimentato questo test, spiega che grazie alle tecniche di biologia molecolare si sono fatti enormi passi in avanti nella medicina prenatale; il test in questione è un esame non invasivo, totalmente italiano che è stato già testato su 800 gestanti con un’attendibilità del 99.7%. Inoltre è importante determinare il sesso del feto in epoca precoce della gravidanza, poichè alcune malattie genetiche si presentano solo nei neonati maschi, mentre altre solo nelle femmine e quindi conoscere il sesso del nascituro fin dall’inizio della gravidanza è indispensabile per quelle famiglie a rischio di patologie legate ai cromosomi sessuali. Malattie numerose, che hanno un’incidenza di circa 1 su 1000 gravidanze.

Il test è fortemente cosigliato a coppie con possibili malattie genetiche legate ai cromosomi sessuali, alle gestanti con un elevato rischio di malattie metaboliche che coinvolgono lo sviluppo dell’apparato genitale; oltre alle coppie che si sottopongano alla riproduzione assistita; anche le mamme solo curiose di conoscere il sesso del nascituro ovviamente possono sottoporsi al test.