Ben presto l'amniocentesi, esame invasivo che prevede il prelievo di liquido amniotico al fine di determinare alcune anomalie genetiche, potrebbe essere solo un ricordo. Ad annunciarlo è un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine, i quali sono stati in grado di sequenziare il genoma di un nascituro utilizzando solo un campione di sangue dalla madre.

Questo naturalmente rende la procedura molto più sicura dell’amniocentesi, che consiste nel cercare di ottenere un campione di DNA del feto mentre si trova ancora nell’utero; i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

Tutti sappiamo quanto sia pericoloso il fumo di sigaretta per una donna in gravidanza per sé e per il piccolo in arrivo, ora si scopre che anche quelle fumate dal padre possono compromettere la crescita e la salute del feto.

Non si tratta però soltanto di fumo passivo. I padri che al momento del concepimento erano fumatori possono trasmettere un Dna danneggiato, innalzando la possibilità che i figli sviluppino malattie anche gravi, come il cancro.

Una ricerca del Dipartimento di Salute pubblica dell'Università di Rotterdam e pubblicata sulla rivista Occupation and Enviromental Medicine, afferma che il feto cresce meno se la mamma trascorre troppo tempi in piedi.

Sebbene in generale la salute del bambino non risente particolarmente della posizione della gestante, vi sono invece differenze di crescita, se pur leggere, in particolare per quanto riguarda le dimensioni del cranio, inferiore di 1 cm rispetto alla media.

La famosa e bella cantante Adele ha annunciato a sorpresa sul suo sito personale di essere in dolce attesa di un bebè da Simon Konecki, imprenditore 36enne a cui lei è legata dalla scorsa estate.

"Volevo che voi tutti ascoltaste questa notizia direttamente da me, siamo al settimo cielo per l'eccitazione, ma per cortesia rispettate la nostra privacy in questo prezioso momento". Così ha aggiunto la cantante in questo momento importante della sua vita.

La paura del parto rende il travaglio più lungo rispetto a chi non ha paura, secondo i risultati di una ricerca pubblicata su BJOG, International Journal of Obstetrics and Gynaecology. Tra il 5 e il 20% delle donne in gravidanza hanno paura del parto. Vari fattori sono stati associati ad un aumento della paura del parto, tra cui la giovane età delle madri, il fatto di essere al primo parto, eventuali problemi psicologici preesistenti, la mancanza di supporto sociale e una storia di eventi medici poco fortunati.

Lo studio norvegese ha preso in considerazione 2206 donne che hanno partorito per via vaginale. La paura del parto è stata valutata mediante uno speciale questionario (W-DEQ), uno strumento psicometrico progettato per misurare la paura del parto.