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Desio (Monza): nessuna ecografia per il mese di agosto |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Maria Rea Lunedì 21 Luglio 2014 07:00 | |||
Ad agosto niente ecografia per le donne in gravidanza. E' questo il caso dell'ospedale di Desio, comune della provincia di Monza, per il quale è stato interpellato anche il ministro della salute. La chiusura prevista un paio di settimane nel mese di agosto, gli orari ridotti di settembre e il carico di esami già fissati: queste le motivazioni. Così, le future mamme sono costrette a cercare altre soluzioni nel pubblico o nel privato, con relativo aggravio dei costi.
La notizia è rimbombata nei giorni scorsi tanto da arrivare a Roma, dove Davide Tripiedi, giovane onorevole desiano del Movimento 5 Stelle, ha fatto una interpellanza scritta al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Tale fatto - scrive l’onorevole - acquisisce gravità assoluta considerando che le donne in gravidanza sono tenute ad effettuare le ecografie morfologiche e di accrescimento fetale dalla diciannovesima alla trentaduesima settimana".
"L’ecografia morfologica - prosegue il parlamentare - viene ritenuto uno degli esami più importanti che una donna si trova ad affrontare durante il delicato periodo della gestazione, dato che fornisce alla futura madre importanti informazioni circa lo stato di salute del nascituro quali, ad esempio, la prevenzione o il contrasto di pericolose patologie quali la gestosi e la grave condizione di scarso accrescimento intrauterino del feto o la scoperta di eventuali malformazioni del feto stesso. L’ecografia dell’accrescimento fetale è, invece, finalizzata a misurare le dimensioni del feto, valutando se lo stesso sta crescendo con regolarità, troppo o troppo poco e a considerare la quantità del liquido amniotico e la posizione placentare. I tempi che la natura stabilisce per questi importantissimi esami fanno sì che se le madri in attesa optino per una struttura pubblica diversa da quella dell’ospedale di Desio, debbano spostarsi trovando comunque oggettive difficoltà per ritardi causati da esami precedentemente prenotati anche in altre strutture pubbliche adiacenti o, in alternativa, che debbano optare per strutture private". Tripiedi chiede quindi al ministro di fare luce sul caso e di fornire una panoramica della situazione delle liste di attesa in Lombardia e, in particolare, nella provincia di Monza e Brianza. Anche Gianmarco Corbetta, consigliere regionale 5 Stelle, si è mobilitato scrivendo una lettera al direttore generale dell’Azienda ospedaliera Pietro Caltagirone, che sta elaborando a sua volta una risposta scritta per spiegare la questione. Di certo, l’attenzione dell’Azienda per il settore ostetricia e ginecologia è massima visti anche i recenti investimenti per nuove sale e attrezzature nel nuovo blocco degli ambulatori.
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