Tra i tanti benefici dati dell'allattamento, sia per la madre che per il bambino, si è scoperto anche che può ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer. 

 

Un nuovo studio suggerisce che le madri che allattano corrono un rischio minore di sviluppare il morbo, a lunghi periodi di allattamento al seno corrispondono riduzioni ulteriori del rischio. La ricerca è stata da poco pubblicata sul "Journal of Alzheimer", l'associazione che viene fuori da questo studio, potrebbe avere a che fare con alcuni effetti biologici dell'allattamento al seno, come il ripristino della tolleranza all'insulina notevolmente ridotta durante la gravidanza. 

 

Un fattore importante per il morbo è la resistenza all'insulina nel cervello, la correlazione era molto meno pronunciata nelle donne che avevano già una storia di demenza in famiglia. 

 

Gli esiti dello studio, condotto da Molly Fox dell'Università di Cambridge, sono molto interessanti. La Fox ha studiato un gruppo di donne dai 70 anni in su e ha considerato una serie di fattori normalmente associati al rischio di ammalarsi di Alzheimer. 

 

Ha poi raccolto informazioni sulle donne, in particolare chiedendo loro se avessero allattato e per quanto tempo. Quello che è emerso è che l'allattamento al seno riduce il rischio di ammalarsi di demenza, in modo proporzionale alla durata dello stesso. 

 

Questo perchè ripristina il metabolismo glucidico e la tolleranza all'insulina nel cervello, fisiologicamente alterate nei nove mesi di attesa del bebè. 

 

 

Gli studi precedenti avevano già stabilito che allattare potesse diminuire il rischio di una madre di determinate altre malattie e la ricerca egualmente ha indicato che ci può essere un collegamento fra allattamento al seno ed il declino conoscitivo generale di una donna più successivamente nella vita.