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Come cambia la spesa in tempo di crisi |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 12 Aprile 2013 12:58 | |||
Una ricerca dell'Università Bocconi spiega come le donne abbiano modificato gli acquisti, anche al supermercato, in tempo di crisi. Secondo una ricerca Cermes (Centro di ricerca su servizi e marketing) Bocconi, appena presentata, l'89% ha ridotto gli acquisti, cercando nuove strategie per quelli indispensabili.
I ricercatori hanno suddiviso le intervistate in 4 categorie, come spiega Stefania Borghini, docente di marketing in Bocconi e curatrice della ricerca con al collega Francesca Valsesia. Le native digitali, giovani del Centro Nord, le combattenti, casalinghe con figli del Centro Sud, poco tecnologiche, le consapevoli, professioniste con buon reddito e figli e infine le realizzate, sopra i 55 anni, spesso con buona pensione e figli non più a carico.
Tutte le categorie sono state colpite dalla recessione e hanno tagliato prima di tutto le vacanze (il 72% delle interpellate), a seguire le uscite serali (il 67%), l'abbigliamento (66%), la cura del corpo e la tecnologia. Il dato preoccupante: 20% in meno di spese per la salute: le visite di controllo e gli esami clinici vengono scaglionati. Tutte le madri delle 4 categorie affermano di limitare le spese per sé, meno quelle per i figli, che devono crescere. Il segno meno per parrucchiere ed estetista e il ritorno del self-made, sia per la cucina, sia per i "lavoretti" di riparazione e la cura di sé. Il 46% dichaira di preparare in casa quello che prima comprava fuori e c'è chi si fa l'orto in casa. Al supermercato i comportamenti cambiano: il 35% non compra prodotti di marca e sceglie quelli con il logo della grande distribuzione. Il 27% risparmia sugli alimentari (si arriva al 36 nelle fasce deboli).
I bambini restano a casa quando si fa la spesa, in modo da evitare capricci e spese inutili, gli acquisti si pianificano (saldi, outlet e promozioni online). Le "native digitali" stanno attente a cercare su internet i prezzi migliori.
Il lato positivo e inaspettato c'è: i valori da trasmettere alle nuove generazioni, con la crisi, le madri stanno insegnando ai figli un consumo più sano e responsabile. Spiegano che i biscotti a marchio del super sono buoni come gli altri, fanno scegliere i prodotti più economici. Inoltre niente sprechi: le luci si spengono, il rubinetto si chiude.
C'è anche il ritorno del riciclo e del baratto, in casa si discute di alimentazione sana, i fratelli e gli amici si scambiano le felpe, senza vergognarsi. Alla fine, anche le consumatrici disincantate di oggi hanno qualcosa da chiedere alle aziende: pretendono più trasparenza e semplicità negli acquisti, vogliono un rapporto di fiducia, soprattutto nel campo dei servizi, banche e assicurazioni.
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