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I cibi ricchi di ferro diminuiscono i disturbi dovuti alla sindrome premestruale |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 27 Febbraio 2013 12:20 | |||
Le donne che assumono 20 mg di ferro al giorno con l'alimentazione soffrono dal 30 al 40% in meno della sindrome premestruale rispetto a chi ne assume di meno. Anche lo zinco protegge dai disturbi ma ha più effetti collaterali.
Il potassio invece, se assunto in quantità elevate, aumenta il rischio di soffrire della sindrome premestruale, disturbo molto comune e che si manifesta con cambiamenti di umore, ritenzione idrica, aumento del peso e dolori addominali. Lo dimostra una indagine condotta alla scuola di salute pubblica della University of Massachussets, ad Amhrest, insieme all'Università di Harvard e la ricerca è stata pubblicata sull'edizione online dell'American Journal of Epidemiology. Gli studiosi hanno osservato per dieci anni le abitudini alimentari (incluso il consumo della maggior parte dei minerali) di 3.000 donne. Patricia Chocano Bedoya, direttore dello studio spiega come hanno scoperto che le donne che consumavano quantità superiori di ferro pari a 20 mg al giorno, (solo nella particolare forma di ferro non-eme) presente nei vegetali o negli integratori alimentari, erano soggette dal 30 al 40% in meno della sindrome premestruale rispetto a quelle che non lo assumevano o che ne assumevano di meno. Il ferro agisce maggiormente sui cambiamenti di umore perchè è associato al rilascio della serotonina, un neurotrasmettitore che aiuta a regolare l'umore. La dose efficace per essere efficace deve superare quella raccomandata per il trattamento della stessa sindrome, che è di 18 mg. Lo zinco ha invece effetti rilassanti e anti gonfiore, se assunto in dosi pari a 15 mg al giorno, ma corrisponde a circa il doppio della dose raccomandata e il consumo elevato può avere effetti collaterali. I ricercatori hanno anche individuato, con loro sorpresa, che chi assume grandi quantità di potassio è più esposto alla sindrome. Gli studiosi precisano che gli altri minerali (magnesio, rame, sodio e manganese) non sono associati ai fastidi tipici dell'arrivo delle mestruazioni. Sette donne su dieci soffrono di sindrome premestruale, in forma più o meno importante. I disturbi possono comparire anche una settimana prima del ciclo mestruale. La sindrome premestruale si manifesta con sintomi come irritabilità, nervosismo, ansia, tristezza, stanchezza, scarsa concentrazione, ritenzione idrica, aumento di peso, tensione mammaria, pancia gonfia, dolori, attacchi di fame (in particolare verso i cibi dolci e/o salati), acne. Le principali cause della sindrome premestruale sono riconducibili a un aumento dei livelli di estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, nel sangue e a una diminuzione di quelli di serotonina, il neurotrasmettitore "del benessere".
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