Pochi giorni fa una ragazza di 20 anni si era presentata alla guardia medica di Scandiano lamentando forti dolori provocati da un herpes alla bocca e alla spalla, ma il dottore che l'aveva visitata, le aveva chiesto di spogliarsi e l’aveva sottoposta a una visita ginecologica.

La giovane, oltre allo strano collegamento fra la malattia e il tipo di visita alla quale era stata sottoposta, aveva anche lamentato i modi sospetti utilizzati dal medico e la strana richiesta di assumere pose definite equivoche.Tornata a casa ha raccontato tutto al padre e si è rivolta al reparto di ginecologia dell’ospedale Magati di Scandiano, dove l’avevano poi indirizzata all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio.

Nell’ospedale cittadino, infatti, è operativa un’equipe preposta e specializzata per i casi di violenza sessuale che, oltre al ginecologo, prevede le presenze di un infettivologo e di una psichiatra che assistono le vittime e le aiutano ad affrontare lo shock.

Era stata così immediata la segnalazione al posto di polizia dell’ospedale, da cui è scattata subito un’indagine della squadra mobile della questura di Reggio, coordinata dalla procura reggiana. Due giorni dopo, sempre accompagnata dal padre, la ragazza aveva a sua volta formalizzato la denuncia in questura e ora, a dieci giorni di distanza da quella visita, il medico è stato denunciato per violenza sessuale dai poliziotti della squadra mobile.

Secondo gli investigatori, infatti, in quella circostanza la guardia medica in servizio a Scandiano poneva in essere atti e pratiche sfociati in una vera e propria violenza sessuale; la denuncia alla procura di Reggio arriva dopo che gli agenti della Mobile hanno anche convocato in questura il dottore, prontamente individuato, verificando la consistenza dei fatti e le responsabilità del professionista.

Nei suoi confronti è stata aperta anche un’indagine interna da parte dell’azienda Ausl di Reggio.