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Addio a un mito della musica italiana: Lucio Dalla |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Angela Messina Giovedì 01 Marzo 2012 18:53 | |||
Oggi un grande mito della musica italiana, Lucio Dalla, a 3 giorni dal suo sessantanovesimo compleanno si è spento stroncato da un infarto mentre si trovava in tour in Svizzera.
La tournee era cominciata a Lucerna il 27 febbraio ed era proseguita la sera successiva a Zurigo, dopo la tappa di Montreux, in programma per ieri sera, il tour prevedeva altre date tra cui Basilea, Berna, Ginevra, Lugano, Parigi, Dusseldorf, Amburgo, Brema, Francoforte, Lussemburgo, Stoccarda e Monaco, fino al tappa conclusiva a Berlino. Nessuna avvisaglia, stava bene, infatti stamattina si è svegliato, ha fatto colazione, un paio di telefonate e poi il malore. Bolognese di nascita, Lucio Dalla comincia la sua carriera come clarinettista dei Flippers, insieme al regista Pupi Avati, anche se il suo debutto nel mondo della canzone avviene nel 1964 grazie a Gino Paoli che voleva fare di lui il primo cantante soul italiano. Comincia così una carriera lunga mezzo secolo durante il quale attraversa diverse fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana. 50 anni di musica, canzoni e intuizioni geniali, un talento che l'Italia scoprì nel 1971, grazie a 4/3/1943, un brano che avuto un'importanza fondamentale per cambiare le carte della canzone italiana. Dopo gli album capolavoro realizzati con il poeta Roberto Roversi (sono gli anni di Nuvolari), nel 1977 con Com'é profondo il mare arriva il successo da star, destinato a crescere con gli album Dalla e Lucio Dalla e canzoni come Futura, Cara, Anna e Marco. Nel frattempo insieme a Francesco De Gregori e Ron aveva condotto Banana Republic, il tour che per la prima volta ha portato i grandi della musica d'autore negli stadi. Autore di super hit come Attenti al lupo e di super classici come Caruso, di capolavori poco compresi come Henna, regista di opere liriche, autore e protagonista di spettacoli tv, una sorta di nume tutelare della scena musicale bolognese, uno scopritore di talenti, un uomo animato dalla curiosità e dal gusto per le scoperta. La sua ultima apparizione in tv è quella al recente Festival di Sanremo come tutor di Pierdavide Carone e anche in quell'occasione non ha perso l'occasione per esprimere le sue idee, criticando le giurie e anche gli interventi di Celentano. Intanto a Bologna, in via D'Azeglio, dove abitava Lucio, si sentono soffuse le note delle canzoni del cantautore e per la strada le vetrine dei bar e dei negozi sono chiusi a lutto. La salma potrebbe rientrare a Bologna entro sabato anche se ancora nulla è stato deciso per le esequie.
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