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Sport e incontinenza: poche italiane conoscono il problema e sanno come affrontarlo |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Caterina Poni Giovedì 25 Agosto 2011 09:00 | |||
Non esiste età che possa impedire di praticare della salutare attività fisica. Che sia una breve passeggiata a piedi giornaliera o corsi intensi di fitness o aerobica, poco importa, l'essenziale è tenersi in forma per stare in salute e sentirsi, oltre che bene, anche belle. Secondo un sondaggio telematico, ben 9 donne su 10 dichiarano di fare sport, qualsiasi sia la fascia di età a cui appartengono e qualunque tipo di attività fisica scelgano.
Allo stesso tempo, però, dallo stesso sondaggio è emerso anche che una buona parte delle intervistate non sa che, di fatto, c'è correlazione tra incontinenza femminile e la pratica di uno sport. L'incontinenza, una "malattia silenziosa" che colpisce numerose donne ma che, nella maggior parte dei casi, non viene curate a dovere, a causa del disagio e della vergogna provata al tentativo di parlarne, sia con medici che con familiari o amici. Dal sondaggio emerge che le donne che hanno superato i 50 anni di età preferiscono attività fisiche leggere: il 71,6% delle intervistate dichiara di prediligere passeggiate o ginnastica dolce. Nelle donne più giovani, invece, prevalgono fitness, palestra, nuoto o la corsa. Quando si parla di sport e incontinenza, però, il campione si spacca in due: il 50,6% delle 600 intervistate non ha mai sentito parlare della possibilità che, durante l'attività fisica, si possano avere piccole perdite involontarie di urina che, spesso, creano imbarazzo e disagio. Del restante 49,6% che conosce il problema, una quota consistente (43% del campione totale) parla per esperienza: dichiara, infatti, di averne sofferto. L'incontenenza femminile, infatti, non dipende dall'intensità dell'attività fisica, tantomeno dall'età o da una eventuale predisposizione patologica. Può capitare a tutte, giovani e adulte, in qualsiasi momento della vostra giornata e, soprattutto, di pratica del vostro sport. Il problema nasce dall'imbarazzo che questo disturbo crea: il 31,3% delle intervistate pensa che la perdita di urina sia fonte di disagio, e il 33,4% dichiara di provare imabarazzo nei rapporti interpersonali. Proprio per questo, infatti, rimane una malattia le cui affette stentano a confessare: solo il 1% delle intervistate, infatti, ne parlerebbe con il medico, ancor meno (17,9%) con una persona di famiglia e giusto il 25,4% con un'amica. Quello che non si sa, peròm, è che è una malattia curabile con poche piccole attenzioni da rivolgere al vostro organismo. Quanto mostra il sondaggio è che 3 donne su 10 non adottano alcun rimedio o trattamento e neppure misure precauzionali alternative. Una buona alternativa a trattamenti farmacologici è rappresentata da esercizi per il pavimento pelvico. Cosa sono? Sono delle attività studiate appositamente per sostenere gli organi che si trovano nella parte bassa dell'addome, ossia utero, vescica e retto, tanto da migliorarne l'elasticità e ridurne le perdite. Queste informazioni potrebbero essere utili al 60% delle intervistate che dichiara di non conoscere il pavimento pelvico e al 58% che non sa che esistono esercizi che possono aiutarlo a funzionare più efficacemente. Nel 70% delle donne la pratica di questi esercizi migliora quanto all'incontinenza da sforzo: i muscoli che sostengono la vescica si rafforzano e, di certo da non trascurare, si tonifica anche l'addome. Utili consigli e le spiegazioni su come efettuare questo tipo di esercizi sono reperibili nel sito www.tena.it, nell'apposita area esercizi.
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