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Addio mammografia, arriva MAMMI |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Martina Paolucci Giovedì 26 Maggio 2011 09:00 | |||
Niente più dolore al seno e diagnosi che arrivano in anticipo: non è un sogno, è il progresso della tecnologia. MAMMI, questo nuoo strumento, promette di anticipare addirittura di anni la diagnosi di tumori al seno. L'invenzione giunge da un team di ricercatori europei e garantisce la fine della "barbara" pratica di strizzare la mammella per ottenere un'immagine accurata del tessuto interno.
La tecnologia è stata sviluppata nell'ambito di un progetto denominato MAMMI (Mammography with Molecular Imaging), ed è un adattamento della tecnologia PET (tomografia a emissione di positroni) alla morfologia del seno. La tecnologia Pet misura l'attività metabolica del tumore, ossia il maggior assorbimento di glucosio da parte delle cullule tumorali e consente, secondo i ricercatori, di individurare lesioni di 1,5 mm, rispetto al limite di 5 delle attuali strumentazioni. Il progetto MAMMI rientra nel più ampio VI Progetto Quadro dell'Unione Europea, che ha finanziato con ben 2,5 milioni di euro la ricerca e lo sviluppo tecnologico. La tecnica utilizzata da questo dispositivo risulta piuttosto efficace soprattutto per le donne che hanno protesi al seno o quelle per cui è difficile ottenere un'immagine chiara a causa di un'alta densità della mammella. Potrà anche essere utile nel monitoraggio di pazienti che sono già in cura per un cancro al seno. La donna sottoposta all'esame viene fatta stendere in posizione prona su un tavolo appositamente designato per lo strumento, e le viene chiesto di porre il proprio seno in una delle aperture disegnate allo scopo. Sotto il tavolo scorre un carrello sul quale è posto il sistema di rilevamento, composto da un sensore a raggi gamma. Il rilevatore ha una forma ad anello che va a circondare il seno, il che consente di risparmiare alla donna il dolore dello schiacciamento. Al momento lo strumento è disponibile solo presso l'Istituto nazionale per il cancro di Amsterdam, in Olanda, e presto verrà installato all'Ospedale provinciale di Castellon, in Spagna. I ricercatori sottolineano che diversi istituti ospedalieri sembrano essere interessati alla nuova tecnologia, ma rimangono ancora da stabilire il costo dell'esame e, soprattutto, il grado di compatibilità con il grande numero di prestazioni necessarie ad un monitoraggio di massa.
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