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In arrivo entro tre anni il pillolo |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Angela Messina Martedì 29 Giugno 2010 08:29 | |||
Il pillolo che fino ad oggi ha deluso quanti si sono messi sulla sua strada, potrebbe dare luci di speranza.
Secondo quanto riporta il Daily Telegraph, un istituto di ricerca israeliano ha realizzato una versione maschile della pillola che può essere presa ogni mese o addirittura ogni tre e non dà nessun effetto collaterale: niente mal di testa, niente depressione, niente depotenziamento della virilità, nessuna riduzione del desiderio e persino un’altra invidiabile caratteristica: ogni singola pillola sarebbe in grado di garantire i propri effetti per tre mesi consecutivi. Secondo una ricerca italiana, condotta da Eta Meta per conto del mensile 'Al' su 950 uomini con una età compresa tra i 25 e i 55 anni, il pillolo sul mercato sarebbe destinato a un successo immediato: un intervistato su due si è detto pronto a farne uso. Breibart, lo scienziato israeliano che ha inventato il pillolo, afferma che nei loro studi si sono accorti che le mogli, o le compagne, mostrano diffidenza su pillole che vanno assunte quotidianamente. Qui il problema non si pone: lo vedi prendere la pillola a giugno e non ne parli più fino a settembre. Finora la sperimentazione è stata fatta sui topi,ma adesso si passerà ai test sulle scimmie, e quando anche loro saranno esauste il pillolo sarà pronto per le farmacie. Il farmaco a differenza della pillola femminile, basata sulla combinazione di piccole quantità di ormoni che inibiscono l’ovulazione, è composto sostanzialmente da una molecola che serve a neutralizzare lo sperma. Un compito che svolgerebbe depotenziando una proteina necessaria per la fecondazione. Questo metodo, pertanto, non andrebbe a inibire la produzione di spermatozoi, che raggiungerebbero comunque l’utero, ma si occuperebbe di neutralizzarne la capacità procreativa e consentirebbe di evitare, al cento per cento, gravidanze indesiderate. Non mancano però le perplessità da parte di altri medici: secondo il Professor Vincenzo Gentile, Presidente della Società Italiana di Andrologia, quella intrapresa dal team israeliano potrebbe essere la strada giusta, ma secondo lo stesso l’interazione tra lo spermatozoo e la membrana dell’ovocita è un processo molto complesso e sarebbe strano, anche se non impossibile, trovare un’unica proteina in grado di far saltare l’intero equilibrio. Ancor più cauta Mariacristina Meriggiola, responsabile dell'equipe dell'ospedale Sant' Orsola di Bologna e molto impegnata su questo fronte, la quale sostiene che i topi non sono un buon modello per la spermatogenesi umana e sicuramente dopo i topi sarà necessario un ulteriore passaggio su altri mammiferi (le scimmie) prima di passare alla sperimentazione sugli esseri umani. Inoltre bisognerà appurare che la proteina eliminata non sia coinvolta in altri ruoli importanti. Meriggiola aggiunge comunque che si tratta di studi interessantissimi e che a questo tipo di approccio, che non coinvolge i dosaggi ormonali, si sta lavorando già da tempo. Fonte: La Stampa
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