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Padri infertili avranno figli che rischiano l'invecchiamento precoce |
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Scritto da Tatta Bis Mercoledì 13 Marzo 2013 09:31 | |||
Padri con difficoltà a procreare potrebbero trasferire ai figli una tendenza a invecchiare più precocemente dei coetanei nati da genitori con normale fertilità. Questo è emerso da uno studio del Servizio per la patologia della riproduzione umana dell'Asl, Università di Padova, diretto dall'endocrinologo Carlo Foresta, in collaborazione con Anita De Rossi dell'Istituto oncologico Veneto.
Lo studio che ha preso in esame 80 soggetti mettendo in luce come la lunghezza del telomero degli spermatozoi è inversamente collegata con il grado di infertilità. Nei soggetti poco fertili, i telomeri spermatici sono più corti rispetto ai soggetti normali. I telomeri si trovano alle estremità dei cromosomi e rappresentano un sistema di protezione della normalità e del mantenimento strutturale di ciascuna cellula nel momento della sua duplicazione. Servono a riparare e correggere le continue "mutazioni" cellulari e i danni provocati dall'ambiente. Si è visto che anche la cattiva alimentazione è causa di insulti da riparare. La loro lunghezza è variabile da persona a persona e, nello stesso individuo, mutano a seconda dell'età. I telomeri più riparano prima si accorciano. Di norma si accorciano con l'aumentare degli anni e tale riduzione in lunghezza è vista come un segnale di invecchiamento cellulare, quindi di senilità. Senza dubbio le malattie degenerative legate agli anni hanno via libera se i telomeri non sono più in grado di riparare i danni di volta in volta subiti a livello di Dna. La lunghezza del telomero nel figlio viene ereditata dal padre, trasmessa attraverso lo spermatozoo. Il team dell'endocrinologo Carlo Foresta ha preso dunque in esame 80 soggetti poco fertili, evidenziando che i telomeri spermatici delle persone poco fertili sono più corti degli altri. E i figli ereditano la lunghezza del telomero dal padre, per effetto della trasmissione di spermatozoo: in altre parola, i figli di persone che hanno avuto difficoltà riproduttive rischiano di raggiungere la senilità più precocemente. I ricercatori hanno notato che i figli di padri ipofertili hanno una impronta genetica, per quanto riguarda lo stato di longevità delle cellule, inferiore rispetto a quella dei figli che nascono da padri senza problemi di spermatogenesi. Questo può causare molte patologie, correlate all'invecchiamento precoce, la colpa sarebbe di quell'orologio biologico che sono i telomeri spermatici, più corti nei soggetti infertili, che così trasmettono il loro corredo genetico "accelera-vecchiaia" ai figli. Sapere questo permette di prevenire l'accorciamento dei telomeri, limitando gli insulti ambientali: cercare di "mantenere" giovani questi salva-cellule facendo in modo che siano impegnati il meno possibile. In questi casi, la scarsa fertilità maschile sembra proprio una difesa della specie: meno figli hanno i maschi ipofertili, più aumenta la longevità umana.
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