Disturbo ancora poco conosciuto, di cui si è parlato in occasione del Congresso Nazionale dell'Associazione Allergologi Immunologi Territoriali ed Ospedalieri (Aaito) ad Ancona, ma in aumento: è l'asma da temporale.

Beatrice Bilò, presidente Aaito, dichiara che solitamente la pioggia riduce i pollini ma se è intensa come un forte temporale, può frammentarli a causa di shock osmotico e renderli più facili da respirare provocando così questa patologia.

L' allergologo Antonino Musarra asserisce che episodi di asma dopo i temporali si sono verificati a Londra, in Australia e Napoli, in presenza di elevate concentrazione di pollini di Parietaria, un allergene molto comune al Sud. Gli episodi hanno interessato sia adulti che bambini.

L'asma da temporale coincide con l'aumentare dei pollini nell'atmosfera dopo una manifestazione temporalesca e alta umidità: fattori scatenanti dello shock osmotico, ossia il rilascio di minuscole particelle di allergeni che possono causare attacchi d'asma anche gravi.

Recentemente è stato svolto uno studio per approfondire questo disturbo dal climatologo Andrew Grundstein, per conto dell'Università della Georgia analizzando 41 ospedali ad Atlanta in un lasso di tempo di dieci anni, scoprendo che nei giorni caratterizzati da attività temporalesca, le richieste di intervento da parte degli organi sanitari nel periodo preso in esame erano ammontate a 24.350.

La Federazione delle Società Italiane di Allergologia e Immunologia Clinica, presenterà durante il Congresso, un documento sui vaccini antiallergici per poter ottenere così un Consensus per intraprendere (tra le altre cose) anche azioni innovative sulle terapie per rinite, asma allergico e allergie da veleni di imenotteri.

 

Approfondimenti: Sito web Aaito