Arriva dalla Columbia University di New York la notizia e la speranza per milioni di uomini e non solo, vittime della calvizie precoce: è stato infatti scoperto che responsabile della perdita dei capelli sia un gene, e questo potrebbe essere utile per lo sviluppo di una cura mirata ed efficace contro l'ipotricosi simplex ereditaria.

La scoperta del gene APCDD1, già soprannominato "gene della calvizie", potrebbe, infatti,  porre le basi per la sperimentazione di nuovi trattamenti anti-calvizie, poiché si è scoperto che influisce sul processo di miniaturizzazione del follicolo, che interessa anche la più comune alopecia androgenetica o la comune calvizie maschile.

Nasce su Facebook la prima rete di genitori vegetariani attraverso il neogruppo “mammeveg” per condividere esperienze e farsi portavoce di istanze da portare all’attenzione di medici e istituzioni.

Mammeveg è stato inaugurato sabato 10 aprile in occasione di “W la pappa veg!”, un evento divulgativo sull’alimentazione vegetariana in età pediatrica, organizzato a Roma (ludoteca Technotown all’interno di Villa Torlonia), dove sono intervenuti numerosi esperti quali: nutrizionisti, ostetriche e chirurghi.

Le ragazze che bevono alcolici in giovane età hanno un maggior rischio di sviluppare lesioni benigne al seno cinque volte maggiore rispetto a quelle che non bevono.

Questo è il risultato di uno studio della Washington University School of Medicine pubblicato sulla rivista Pediatrics.

Prevenire l'Alzheimer, si può anche attraverso una corretta alimentazione; questo è quello che emerge da uno studio pubblicato su Archives of Neurology dai ricercatori della Columbia University di New York, negli Usa, guidati da Nikolaos Scarmeas.

Pesce, pollo, frutta, verdura e noci sarebbero gli ingredienti della dieta anti-Alzheimer, mentre una dieta ricca di carne e burro aumenta le probabilità di ammalarsi.

Avviata la sperimentazione sul certificato medico elettronico su 15 milioni di lavoratori nel pubblico e nel privato impiego.

In questo modo, nel giro di tre mesi, non esisteranno più i certificati cartacei da spedire per via raccomandata al datore di lavoro e all'Inps per giustificare l'assenza per malattia.