Periodo nero per l'Italia, che dopo aver avuto il "no secco" sull'innalzamento dei livelli consentiti per la presenza di arsenico nell'acqua, si è anche beccata la condannata dalla Corte di Giustizia Europea per aver utilizzato la denominazione di "Cioccolato Puro" sulle etichette di prodotti che tanto puri non erano. Infatti in questi alimenti sono presenti anche altri grassi vegetali oltre al burro di cacao che devono essere segnalati al consumatore.

Sotto accusa quindi la normativa italiana che in questo modo autorizza una informazione non corretta, poco parziale e non obiettiva, questo quanto portato alla Corte UE. Prodotti made in Italy quindi nell'occhio del ciclone, anche se si può vedere uno spiraglio di poca coerenza, come affermato dalla Coldiretti.

Oggi però la Corte ha dato ragione alla Commissione stabilendo che "l'Italia e' venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza del diritto dell'Unione". Adesso, quindi, o l'Italia si adegua oppure rischia sanzioni pecuniarie.

Fonte: ANSA