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Come gestire i gemelli? |
Bambini - Tata |
Scritto da Adriana Cantisani Mercoledì 19 Maggio 2010 09:32 |
Cara Adriana, cercherò di non dilungarmi troppo, se potessi penso che potrei scrivere fiumi di parole. Ho due gemelli stupendi, Jacopo e Matteo di 3 anni e mezzo. Due angeli presi singolarmente.. due diavoletti quando sono assieme.
Da quasi un anno frequentano la materna e anche in quel contesto, quando sono in classe separati sono bravissimi, durante le attività di classe omogenea seguono, ma il livello di attenzione scende per le loro marachelle fatte assieme. Premetto che i bambini hanno uno sviluppo linguistico ritardato, dai 2 anni vanno dalla logopedista, ora parlano molto meglio ma hanno ancora molti problemi a livello fonetico.. questo causa in loro una frustrazione che andando avanti con il tempo è più marcata. so benissimo che anche questo causa in loro reazioni corporee forti, dato che non riuscendo ad esprimersi come vorrebbero, scattano a volte capricci incredibili...
Tra l'altro noi siamo molto attivi nei fini settimana, fattorie didattiche, corsi di cucina.. insomma, tutto quello che può servire a stimolarli.. il problema grosso si pone perchè io sono una mamma molto presente quando ci sono - cerco di dare tanto tempo di qualità - e molto dolce ed affettuosa, ma al contempo molto ferma, davanti ai capricci li ignoro e provo ad arrivare al dialogo.. MA i bambini passano molto tempo con i miei genitori che sono di burro e anche mio marito, che prova a starmi dietro, spesso non ha il polso, davanti ai capricci o cede o inizia ad urlare o a farsi scappare qualche sculaccione.. io, nei momenti topici, li metto in un angolino dicendo di calmarsi e, una volta capito, tornare da me a parlare.. sbaglio? ho davvero bisogno di un consiglio, perchè sono certa che siamo noi a sbagliare in qualcosa.. non loro, o almeno loro agiscono di conseguenza.. inoltre, Jacopo si atteggia da capo branco, è tutto suo, vuole l'esclusiva sul papà e il risultato è che Teo il padre lo ignora e comunque poco segue la sua autorevolezza... Teo, bambino sensibilissimo e molto accondiscendente con il fratello, ma non per questo il più debole, molto spesso difende il fratello quando lo sgridiamo, arrivando a comportamenti anche molto aggressivi... l'altro mai nella sua vita ricambierebbe lo stesso per Teo... lui è un bambino dolce, ma ultimamente quando arriva al limite sfoga la sua rabbia che reprime verso il fratello che vuole sempre avere ragione, dando pugni o tirando i capelli.. cosa che non farebbe mai verso altri bambini Aggiungo anche un'altra cosa, relativa alla lotta e alla fisicità .. specialmente tra loro - giocando a spingersi, rincorrersi, azziffarsi ma anche a litigare seriamente - ed ultimamente anche con noi ( papà, mamma e nonni) sia per giocare, buttandosi addosso dal divano, spingendoci per gioco ma anche per manifestare il dissenso.. mi ha colpito quello che ha scritto adriana in un'altro post.. lasciare che la sbrighino da soli.. noi cerchiamo di non intervenire troppo, ma a volte sono davvero esagerati e quando litigano ( a volte il gioco diventa zuffa) sono davvero "pericolosi".. li, come facciamo? con noi... è da qualche mese che, specialmente Matteo, quando non riesce ad argomentarsi con le parole, passa a pugnotti e sberle... noi cerchiamo di non alterarci troppo e dire che così non va bene, che non cambiano le cose se picchiano o piangono, che ne possiamo parlare... a volte riesco a riportare la calma.. a volte no... lui ha molta rabbia, mentre il fratello è molto menefreghista ho davvero bisogno di un consiglio.. grazie mi scuso per essermi un pò dilungata mille grazie Cara Mamma, diciamo che sono come tutti i fratelli, anche non gemelli. E’ anche giusto che stiano separati, specie perché gemelli. La prima cosa da ricordare è che si tratta sì di atti fisici, ma non violenti: perché ci sia violenza, ci vuole anche l'intenzione di fare male, cosa che ancora non si trova in bambini di 3 anni. Finché la cosa rimane nei limiti del gioco, si tratta di un modo per imparare a gestire la loro fisicità. Quello che si può fare è proporre delle regole di gioco, anche per trovare delle soluzioni ai loro disaccordi. Come ricordi anche tu, è veramente importante tenere d’occhio che non si facciano veramente male: evita che ci siano oggetti o giochi pericolosi a portata di bimbo! In ogni modo aspetta “finché non scorre il sangue”. ;-)…a parte gli scherzi, bisogna anche imparare a provare "rimorso" per l'accaduto. Se questo non accadde, anche questa emozione finisce per venire soffocata. Per pericolosi intendo sempre vetri rotti, mobili rovesciati, veri pericoli insomma, non un graffio sul braccio o una sberla del fratello. I gemelli tendono ad essere più fisici tra loro: essendo spesso trattati come un'unica entità, come reazione tendono a fare la "lotta" per vedere chi dei due ha la meglio e emerge: devono condividere tutto…anche l’utero!! Devono sfogarsi un po’! Mi raccomando non dare etichette: uno è fatto così, l’altro colà, uno per l’altro farebbe… Sono ancora molto piccoli ed in più si rischia che si creino dei ruoli, spesso poi da scrollarsi di dosso. La tua reazione nei momenti di capricci va bene, se sei da sola però; non va bene invece se per esempio avviene dopo una eventuale reazione del papà, che metti abbia perso la pazienza, altrimenti lui è il cattivo e tu la buona. E’importante imparare ad esprimere le emozioni, se ci sono noti delle difficoltà a trovare la strada della comunicazione, prova a parlarne con la logopedista: potrebbe ad esempio esserci la possibilità di introdurre alcuni "segni" fai-da-te (non importa che siano quelli ufficiali dei sordi). Almeno riescono a comunicare, senza impedire comunque lo sviluppo linguistico… non temere! Per quanto riguarda le attività del fine settimana, è molto bello coltivare degli interessi, ma occhio a non esagerare: basterebbe anche solo passare del tempo leggendo una bella favola letta insieme! Un abbraccio, adri Approfondimenti: Per leggere tutte le risposte della nostra tata e scriverle vai sul nostro Forum |
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