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Arrivo del fratellino: il grande al nido? |
Bambini - Tata |
Scritto da Adriana Cantisani Venerdì 12 Febbraio 2010 15:20 |
Da giugno lavoro 3 giorni a settimana, e non più tutti i giorni da lunedì a venerdì, quando sono a lavoro Simo sta con i nonni, gli altri giorni sta con me, da una settimana però sono in maternità anticipata quindi ciò significa che Simo sta con me tutti giorni, parlandone con mio marito abbiamo pensato che forse, per evitare l'attaccamento morboso che ha già e che rischia di aumentare, dovermi dividere con il fratellino dopo mesi di simbiosi, sarebbe forse opportuno portarlo al nido. Quindi in settimana vorrei andare a visitare un nido vicino casa di cui tutti parlano bene per poter fare l'inserimento, credo che ciò possa essergli anche utile per un ulteriore crescita e socializzazione, ma molti mi criticano, e mi dicono che visto che sono a casa non dovrei portarlo e soprattutto me lo sconsigliano perché i bimbi che frequentano il nido prendono spesso l'influenza e via dicendo che non farebbe bene a me visto che sono in attesa. Pensi che sia la cosa giusta portarlo al nido adesso? O meglio aspettare settembre per inserirlo? Che possa aiutarlo a superare meglio la nascita del fratellino? Grazie, Stefania Cara Stefania, ormai siamo già a metà dell’anno scolastico e rischi di affrontare tutto l’inserimento, riuscire ad abituarlo alla nuova realtà, che ormai arriva estate. Dopodiché dovrà affrontare un nuovo inserimento in un’altra nuova realtà, che sarà quella della scuola materna. Sarei quindi per tenerlo a casa. Parlare di attaccamento “morboso” (come descrivi nella tua lettera) è del tutto normale in questa fase dello sviluppo psicofisico del bambino: il famoso complesso di Edipo, che riguarda soprattutto i bambini dai 3-6 anni. Il bambino maschio dai 3 ai 6 anni sviluppa infatti verso la mamma, in quanto genitore di sesso opposto e riferimento principale nella sfera degli affetti, un’attrazione, che non è solamente affettiva in termini di attaccamento, bensì appunto fisica. Al contempo il bambino sente di entrare in competizione con il proprio padre, perché coglie il rapporto psicofisico che lega i suoi genitori: tanto più questo avviene, quanto meglio la coppia genitoriale cerca di proteggere la propria intimità ed il proprio legame. Lo stesso avviene per le bambine, in questo caso però sono attratte dal loro papà ed in competizione con la madre. L'attaccamento "morboso" verrebbe fuori comunque, nido o non nido: anzi, guai ad impedire che venga fuori. Questo affetto non deve mettere a disagio, perché è normale e naturale nelle crescita del bambino. E’ molto importante continuare a dedicargli del tempo individuale ed esclusivo anche dopo la nascita del fratello: del tempo tutto per lui come per es. un bel gelato insieme! Ricordati anche di intercambiare spesso il tuo ruolo col papà, soprattutto con l’arrivo del fratellino, cercate di non “affidare”in modo esclusivo il piccolo alla mamma e il “grande” al papà. La prima cosa rimane comunque sempre di non attribuire ai bambini atteggiamenti che riflettono le nostre paure e le nostre ansie: non farlo. Perché non farebbe bene né a te, né a tuo figlio, né al vostro rapporto e neanche al piccolino che porti dentro. Vivi questi mesi di attesa con serenità e goditi più che puoi tuo figlio e i momenti insieme: dopo la nascita non sarai più solo tutta per lui e dovrai imparare a dividerti un po'! Sii te stessa e, se ti senti stanca, concediti delle pause senza sensi di colpa. Goditi questo momento! Un abbraccio, adri Approfondimenti: Per leggere tutte le risposte della nostra tata e scriverle vai sul nostro Forum |
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