Gentilissima Tata Adriana, sono la mamma di una bambina di quasi 3 anni, che ha iniziato a parlare molto presto e che fino a maggio parlava in modo molto fluente per una bimba della sua età, utilizzando frasi anche lunghe e complesse.Poi, è successo che Francesca non riusciva più a iniziare una frase, ripeteva la prima sillaba delle parole a volte non portandole neanche a termine; lei, che era una grande "chiacchierina" e riempiva la casa con la sua voce, stava zitta oppure rispondeva solo "sì o no", indicando le cose e dicendo solo "qui o là".

Da 10 mesi è arrivato un fratellino, con lui il rapporto è abbastanza buono, anche se non vuole che il padre lo prenda in braccio, mentre con me sembra essere arrabbiata, come se l'avessi tradita o abbandonata, e quando il bimbo è in braccio a me cerca di picchiarlo.

 

Prima di iniziare a balbettare siamo andate, io e lei, in ospedale per due giorni di day hospital, lei si è divertita molto perchè stavamo nella stanza dei giochi tanto che non voleva proprio venire a casa, ma io l'ho sgridata perchè dei bambini l'avevano spinta per terra e pizzicato la faccia (lei rideva invece di reagire), temendo io che potesse essere sempre picchiata in futuro, magari all'asilo(inizierà a settembre) le ho spiegato che quei bambini erano "cattivi". Lei non mi voleva ascoltare, rispondendomi che io ero la "cattiva".

La domenica prima di avere la grossa crisi di disfluenza siamo andati ai giardini e lei è andata sorridente allo scivolo, allora un bimbo si è girato e senza motivo, le ha dato uno spintone facendola cadere. Mio padre, suo nonno, ha gridato contro il padre del bambino che non ha reagito. Il giorno dopo Francesca ha iniziato a ripetere l'articolo o la prima sillaba delle parole, a volte non riuscendo nemmeno a terminare la stessa parola, mettendosi la manina davanti alla bocca.

La crisi poi, dopo un paio di piccole ricadute, è rientrata e Francesca ha ricominciato a parlare bene, era di nuovo la chiacchierina che conoscevo. Quest'estate poi, non ha più balbettato, ma per il resto è stato un vero e proprio disastro: il carattere di Francesca è peggiorato.

Non obbedisce a nulla e se la sgrido mi obbedisce per un'oretta poi ricomincia a fare quel che vuole oppure si chiude in una stanza, per strada non vuole dare la mano neanche per attraversare,se cade, o sta per cadere, e cerco di aiutarla si arrabbia con me come se l'avessi spinta io, se una signora è gentile e le dice di seguirla lei se ne va tranquilla, oppure passa all'estremo opposto per cui se una persona la sfiora con la borsa o con una mano lei si gira e ci vuole litigare.

A volte inizia a ridere, degenera urlando e non la puoi più tenere: se cerco di spiegarle perché non deve fare una certa cosa urla sovrastando la mia voce e non ascolta. Se va nelle case tocca tutto e non riesco a farla smettere.

Ogni occasione è buona per piangere e fare capricci, anche cose che sembrano normali, lei le trasforma in una tragedia. Anche con i bimbi la situazione non è semplice: quando inizia a giocare non vuole smettere più anche se il bambino, cosa che succede sempre, scappa o la respinge perché non ha più voglia di giocare con lei.

Se cerchi di portarla via dal parco fa dei capricci tremendi, piange, urla e finché non è andato via l'ultimo bambino, lei non si muove. Se qualcuno (bambino, ma a volte anche adulto) la sgrida o la tratta male e io intervengo per difenderla, lei se la prende con me.

Da poco siamo tornate in città e oltre i problemi comportamentali, è tornata anche la balbuzie in maniera molto forte, non so se legata al fatto che l'altro giorno un bimbo, incidentalmente, le ha ficcato un bastoncino di legno nell'occhio mentre camminavano insieme e lei insisteva per farsi dare la mano.

Vorrei davvero un duplice aiuto da parte sua in merito al comportamento da tenere con lei per riuscire a educarla e a darle quelle sicurezze che probabilmente non sono riuscita a darle e poi sono davvero disperata perché non capisco come affrontare questo problema di disfluenza che fa tanto soffrire mia figlia, che si accorge di parlare male e ricomincia ad avere lo sguardo triste, quello di una bambina che davvero sta soffrendo molto.

La mia bimba ha bisogno di me e non so come tenderle la mano, la prego mi aiuti.

Roberta

Cara Roberta,
come prima cosa ti consiglio, cosa che forse hai già fatto, di rivolgerti ad un logopedista, in modo da consultare un esperto per toglierti qualsiasi dubbio, anche se effettivamente la bambina è ancora molto piccola e sta ancora sviluppando il linguaggio.

Per quanto riguarda la reazione della bambina alla nascita del fratellino, si tratta di una reazione comune di gelosia: se vuoi qui sul forum puoi trovare alcune risposte che ho dato ad altri genitori riguardo al rapporto tra fratelli. Altrimenti ti invito a visitare il mio sito e andare direttamente alla pagina dei consigli utili, dove troverete già delle "regole d'oro" per i diversi temi ricorrenti nell'infanzia. Se volete questo è il link:
www.adrianacantisani.it

Ricordati comunque che non è mai corretto etichettare gli altri bambini come CATTIVI. Non è vero, non lo sono. Sono bambini e come tali a volte usano la loro fisicità in modo che, sì è vero, potrebbero forse fare male, ma non si tratta di cattiveria, in quanto manca l'intenzione di fare del male. Forse tua figlia, essendo proprio una bambina, percepisce di più questo linguaggio "fisico" dei bambini.

La prova infatti sta nel fatto che mi scrivi che lei rideva. Se le avessero fatto male non credo che avrebbe riso. Prova a lasciarla "combattere" le proprie battaglie. Se è una bimba, come dici tu, che ha sempre parlato anche in modo avanzato per la sua età, sicuramente ha le capacità di iniziare a ragionare, a crescere. Lasciala crescere.

Riguardo alla scena del parco e dello spintone, mi descrivi solo la reazione di tuo padre e non la sua. Mi parli di crisi, ma non mi sembra, almeno dagli episodi che mi racconti, che abbia vissuto degli eventi così traumatici da intaccare il suo linguaggio. Sei sicura che non stai vedendo ombre dove non ci sono? E' possibile che questi suoi piccoli passi indietro e in avanti siano semplicemente normali, parte di un percorso in divenire?

Il comportamento di sfida che descrivi, non è un PEGGIORAMENTO nel carattere, ma è parte della crescita: sta crescendo e sta provando a vedere fin dove può arrivare. Anche questo , per quanto possa essere esasperante, è normale (non so se hai presente le classiche scenate dei bimbi nei supermercati..non è che capita alle mamme cattive...capitano a tutte le mamme!!) . Bisogna sapere agire nel modo giusto ed essere convinta di quello che si dice: se è no è no e non mollare.

Anche qui puoi trovare le "regole d'oro" dei capricci (temper tantrums), sempre consultando il link sopraindicato.

Se cade, forse vuole provare a te e a se stessa che ce la fa da sola. Non è una cosa negativa.
Le reazioni che mi racconti verso gli altri mi sembrano normali: alla gentilezza risponde con gentilezza, alla "aggressione" (seppure involontaria della borsa o della mano che la colpisce) risponde aggredendo. E' ancora piccola e non ha ancora sviluppato il concetto dell'intenzionalità. Sta a te spiegarle con calma che la signora non l'ha fatto di proposito e che non ci si allontana con gli estranei.

I suoi modi, il suo parlarti sopra, stanno solo ad evidenziare che vuole proprio farsi ascoltare.
Se vuoi che nelle case non tocchi tutto, stabilisci le regole prima e usa dei NO fermi, usando un tono ed una espressione tranquilli ma determinati. Ribadisco comunque che si tratta di cose comuni: è un segno di curiosità che (per rispetto agli altri e per la sua stessa sicurezza) va comunque arginato.

Alzi la mano chi non ha subito i capricci da parco del proprio figlio???!! Sarebbe bello "addomesticare" i figli ad obbedire sempre...ma ne siamo sicuri?? In realtà si parla di "educare" i figli e la tua bambina ti manda dei segnali che devi anche cogliere, oltre a contenere i capricci in quanto tali. Essere sicuri e capaci di seguire l'educazione dei figli non deve renderci poi rigidi e poco elastici: lei sembra proprio voglia farcela da sola e allora mettetevi d'accordo ("io sono qui, se hai bisogno chiamami!").

Sei sicura che questa situazione non faccia soffrire più te che lei? Se hai dei dubbi rivolgiti al pediatra, ad un esperto che posso escludere alcuni disagi o aiutarti ad analizzare la situazione in modo da ESSERLE DI AIUTO.

Nelle tue parole, nel tuo tono sento un senso di sconfitta, come se tu non credessi in lei. Se fosse così, come fa lei stessa a credere in se stessa?

Un abbraccio,

adri

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