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Ennesimo caso di bullismo: a Modica sniffato anche un farmaco |
Bambini - Articoli |
Scritto da Nena86 Lunedì 11 Gennaio 2016 22:03 |
Un altro terribile atto di bullismo si è verificato i giorni passati in una scuola media di Modica, in provincia di Ragusa, l’ennesimo caso. Uno dei tanti che ormai non si contano davvero più. Questa volta il bullo ha pestato un coetaneo, un compagno di classe di 12 anni, e non ancora soddisfatto ha convinto altri coetanei a sniffare un farmaco. I poliziotti hanno denunciato il minorenne dopo le segnalazioni giunte da diversi genitori di alunni del medesimo istituto.
Il “terribile ragazzo”, come è stato definito in molti articoli, denunciato per ripetuti atti di bullismo, ha picchiato la vittima proprio in classe, precisamente durante la ricreazione; questa volta però il bullo si è spinto oltre rispetto a casi analoghi. Infatti, nei giorni successivi, il ragazzo avrebbe offerto ai dodicenni che lo avevano spalleggiato, e che avevano precedentemente deriso l’altro sfortunato compagno, il medicinale da sniffare. Infatti il farmaco è a base di Ketoprofene, e ha quindi ha una triplice azione, come antinfiammatorio, antidolorifico e antipiretico. Pare che il giovane abbia approfittato di una distrazione del professore durante la ricreazione, che si trovava, come lecito, fuori dall’aula. Il perverso divertimento andava quindi oltre la tipica violenza bulla. Gli effetti collaterali negativi per l'assunzione del farmaco, sniffato, sono soprattutto a livello gastrico, perché inibisce la formazione di quella pellicola che protegge le pareti dello stomaco dai succhi gastrici. Anche se in realtà, in persone normali o anche in ragazzi, se sniffato non è provato che abbia alcun effetto stupefacente ma come minimo un'irritazione della mucosa nasale”. Pare che dopo esser stato convocato dalla polizia insieme ai genitori, il quattordicenne, che con la sua “geniale” idea è uscito dai classici canoni del noto ruolo, abbia abbassato le difese, scusandosi per quanto commesso, spiegando di non essersi reso conto della pericolosità dei suoi gesti. Spesso capita che i genitori rimangano ignari di ciò che capita ai loro figli, siano essi vittime o bulli; in questo caso invece, fortunatamente, stufi delle vessazioni, dei soprusi e delle angherie subite dai loro figli, un gruppo di genitori ha deciso di rivolgersi alla Polizia per avere un po' di giustizia e porre fine agli atti di sopraffazione. Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura fisica e psicologica, prevaricatorio e vessatorio; si può quindi definire una sottocategoria del comportamento aggressivo, con alcune caratteristiche distintive:
• l’asimmetria di potere
• l’intenzionalità
• la reiterazione degli episodi
Nel gioco di potere del bullismo sono coinvolti due attori principali e più partecipanti secondari; nel complesso rientrano in tre grandi categorie:
• coloro che mettono in atto le prevaricazioni (bulli, leader, gregari) • coloro che subiscono (vittime passive, vittime provocatrici)
• coloro che non prendono parte attiva, limitandosi ad assistere (gli spettatori silenziosi)
L’evoluzione di Internet ha condotto a una spiccata crescita dell’interazione virtuale, sia attraverso e-mail e social network, sia effettuando telefonate in rete. E il bullismo attraverso i nuovi media inizia con un click. È una delle espressioni più comuni di bullismo e attualmente rappresenta circa un terzo delle forme complessivamente intese. Con il termine cyberbullying - termine coniato dall’educatore canadese Bill Belsey (o bullismo elettronico/digitale, cyberbullismo, molestie online o ancora bullismo informatico) - si è soliti indicare un fenomeno, in grande crescita ultimamente, che consiste nel dare vita intenzionalmente a comportamenti aggressivi, perpetrati tramite nuovi mezzi elettronici, principalmente telefoni cellulari e Internet, mediante siti web, blog, chat room, e-mail, instant messaging e qualsiasi strumento di comunicazione elettronica.
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