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Autismo, nasce un network per bambini ad alto rischio |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 17 Ottobre 2014 15:47 |
L'Autismo, prima si individua e meglio è: questo l'obiettivo di un progetto avviato nel 2011 dall’Istituto Superiore di Sanità per il riconoscimento tempestivo di disturbi dell’età evolutiva, che vedono impegnati i reparti di Neurotossicologia e Neuroendocrinologia dell’Iss insieme ad altre unità operative di quattro regioni: Lombardia (Unità operativa Medea), Toscana (Stella Maris), Lazio (Bambino Gesù, Campus Biomedico) e Sicilia.
Nell’ambito del progetto è stato istituito anche un network “Nida” che vuole individuare precocemente le anomalie evolutive in una popolazione a rischio di Asd. L’autismo è un disturbo neuro psichiatrico dalle cause non ancora ben conosciute, necessita di interventi, trattamenti precoci e intensivi al fine di ottenere dei buoni risultati. Il sito internet permette ai genitori di questi bambini di scaricare e compilare dei questionari da consegnare agli operatori durante le visite di valutazione nelle Unità di Neuropsichiatria infantile.
Sul sito è presente inoltre una pagina dedicata ai pediatri, insieme ai centri di Neuropsichiatria infantile, dei bambini ad alto rischio.
In corso c'è la creazione di un database per gli operatori tramite il sito che consenta la gestione dell’iter di valutazione, di raccolta e analisi di dati clinici, fisiologici, genetici e comportamentali.
Ogni utente può leggere esclusivamente i dati relativi alle proprie aree di competenza e il progetto avrà un impatto significativo sul Sistema sanitario, spiega Maria Luisa Scattoni, ricercatore del reparto di Neurotossicologia e Neuroendocrinologia dell’Iss e responsabile del lavoro.
Questo progetto consentirà il riconoscimento precoce di Asd tramite la validazione e standardizzazione di un protocollo di sorveglianza e di valutazione del neurosviluppo già attivo in alcune Unità operative (Lazio, Toscana, Lombardia e Sicilia) e che potrà essere incrementato grazie all’inserimento delle altre regioni italiane.
Quello messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità è un percorso in cinque punti, che prevede per prima cosa il monitoraggio degli indici di benessere del bambino attraverso registrazioni audio e video del pianto neonatale e della motricità spontanea (a dieci giorni dalla nascita, a 6, 12, 18 e 24 settimane di vita).
Il secondo punto prevede la raccolta dei parametri auxometrici (di crescita) dalla nascita fino ai 18 mesi con particolare riferimento alla lunghezza, al peso e alla circonferenza cranica la cui curva di crescita anomala è stata associata all’insorgenza di Asd.
Il terzo è lo studio dell’interazione e della comunicazione sociale del bambino con un adulto nel suo ambiente naturale con brevi sequenze video (due al mese, di 5 minuti ciascuna, dai primissimi giorni di vita del bambino fino al raggiungimento del secondo anno di vita), registrate dai genitori. Il quarto è la valutazione dello sviluppo cognitivo, linguistico, adattivo e socio-comunicativo a 6, 12 e 18 mesi, presso i centri di riferimento di Neuropsichiatria infantile degli enti partecipanti, attraverso strumenti di valutazione standardizzati e interviste ai genitori (nei casi di difficoltà i bambini sono indirizzati verso forme di intervento precoce). Il quintp punto, ed ultimo è lo screening genetico: campioni di sangue di tutti i bambini ad alto rischio e dei loro genitori vengono utilizzati per estrarre Dna genomico. La sorveglianza per la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico (Asd, Autistic Spectrum Disorders) inizia dalla gravidanza e continua fino ai due anni di età. Obiettivo primario della Campagna è individuare bambini con Asd prima dei due anni e inserirli da subito in un programma di intervento terapeutico personalizzato, cosa che di solito non avviene: la diagnosi di autismo arriva dopo i 2 anni di età, e ciò rende meno efficaci le possibili “cure”. Approfondimenti: Network “Nida”
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